Forse non è il caso di scomodare Ennio Flaiano, sceneggiatore della Dolce Vita,  di Giulietta degli spiriti, La strada, Roma città aperta, critico letterario e saggista: insomma  uno dei più grandi intellettuali del dopoguerra italiano.

Ma la citazione è senz’altro la giusta fotografia della situazione politica  e sociale del paese.

In fondo i parlamentari della seconda repubblica, questa è la terza, ( la prima finisce con Mani pulite, la seconda con la caduta di Berlusconi), si sono tutti piazzati.

Nonostante risultati da ridere e/o piangere i collegi blindati hanno funzionato: Bersani,Grasso, Boldrini, Casini,la Lorenzin, lo stesso Renzi, diventato senatore, non sono certo ridotti come Ducbek all’arrivo dei carri armati sovietici ( grillini?) a Praga.

Marchionne e Confindustria plaudono i grillini.

La Lega ha trionfato anche se promette una flat tax che non può mantenere, il reddito di cittadinanza, che al sud appare come l’ennesima scialuppa dell’arte di arrangiarsi,  cavallo di battaglia di Di Maio al quale sono andati milioni di voti di transfughi della sinistra, sono tutto e il contrario di tutto come esige il disordine planetario dell’economia.

La violenza recitata nella campagna elettorale contro i migranti, il fascismo psico-ideologico egemonizzato dalla lega, l’opportunismo sfacciato di liberi e uguali, la mediocrità arrogante di Renzi, sono state le tipiche rappresentazioni di una società civile e politica che ha trovato però nei cinque stelle la possibilità di cambiare qualcosa.

Inutile insultare er popolo somaro, un blocco sociale ha trovato la rappresentanza istituzionale nei cinque stelle e lega.

La rappresentazione di un’Italia febbrile, corporativa,che per lo 0,9 % vota casa Pound e per l’1,2% Potere al popolo, che è pronta ad evadere il fisco per chiedere più spesa pubblica, che ha gesti di generosità verso gli ultimi come nessuno in Europa e un sistema mafioso di potere, come quasi nessuno in Occidente,è pronta per il grande balzo nel Terzo Millennio.

E’ stato scritto che il Novecento in Italia è finito il 4 marzo, per via di un voto di massa che non è ideologico, che non è nè di destra, nè di sinistra.

Poi è stato detto da valenti commentatori che Di Maio è la nuova DC.

Altri pensano che i cinque stelle siano il cavallo di Troia dei nuovi comunisti ( Berlusconi). Alcuni sostengono  che siccome la socialdemocrazia è in crisi in tutto l’Occidente, sia meglio spostarsi verso la liberal-democrazia di Calenda.

Altri, pensando alla storia del movimento operaio che a scuola non si studia, scambiano i propri incubi di solitudine ideologica per un vuoto esistenziale che prepari la soluzione finale del socialismo.

Il problema, come si vede, è irrisolvibile.

Però difendere il sistema nazionale e universale della sanità voluto da Tina Anselmi e dalla sinistra, la scuola di massa, la civiltà sul posto di lavoro, l’integrazione dei migranti e i diritti civili dovrebbe essere la piattaforma di una sinistra che oltre ad usare l’arma della critica, fa seria autocritica.

A Milano il Pd nel centro storico è il primo partito,nelle periferie non si vede. A New York vincono i Clinton, nell’Ohio Trump…

Se tu sfrutti il lavoro altrui, ti rintani nei privilegi, fai parte di una Kasta costosa,( sindacati e partecipate comprese), è evidente che sei uno” di sinistra” solo se l’economia dei poveracci tiene.

La situazione rimane tragica per i soliti, ma non è seria per chi ha il potere che nasce dalla libertà senza patos,dal garantismo senza rischio, dalla mancata coerenza nelle cose minime.

Poi la recita da share oggi è di sinistra, di destra, di centro.