A leggere le categorie di giudizio pop sui candidati alle elezioni parlamentari si rischia di uscire fuori dal buon senso, per tuffarsi nel mare calmo del senso comune più bieco.

Il mito dell’onestà, delle mani pulite, della specchiata virtù,  sarebbero valori della politica a prescindere, direbbe Totò.

E invece la storia, quella con la S maiuscola, ci insegna che non è così.

E’ vero che un amministratore onesto è sempre meglio di uno disonesto, diceva il Catalano dei bei tempi antichi, ed è vero, come sostengono i cinque stelle, che la corruzione è un cancro che devi estirpare se vuoi salvare la democrazia.

Ma questo non esaurisce il tema della rappresentanza.

Himmler, ad esempio, che svenne quando andò a vistare i campi di sterminio, era molto preoccupato che le SS liquidassero ebrei e comunisti usando un sacco di pallottole   sprecando, quindi, i soldi dell’erario.

Consigliò, per fare risparmiare lo stato, di fare in questo modo: le donne ebree dovevano tenere i bimbi piccoli in braccio davanti ad una fossa comune, in questo modo un colpo alla nuca alla mamma avrebbe  ucciso pure il figlio: paghi uno e prendi due.

Zio Adolf,il cui mito ormai è di famiglia anche per i  nazisti nostrani, indegni del genere umano, non fumava, non beveva,era vegetariano, amava gli animali, dava parte dei suoi emolumenti alla vedove di guerra per mantenere i figli del Terzo Reich caduti in battaglia, insomma era un uomo dalla specchiata onestà civile.

Chiaro che si sta estremizzando, ma è un modi di farsi intendere

Le categorie dell’onestà individuale c’entrano poco con la storia.

Stalin detestava che la moglie comprasse vestiti costosi,Beria, capo della sicurezza nazionale, che fu fucilato da Kruscev per i suoi crimini,è acclarato che facesse rapire giovinette per i suoi svaghi più innocenti….

Se ti trovi dalla parte giusta della storia puoi essere personalmente un criminale, se ti trovi dalla parte  del Male, comunque, puoi essere onesto finchè vuoi, corretto fin che vuoi, ma rimani dalla parte sbagliata e criminale.

Il mio ragionamento riguarda proprio tutte le ideologie e le religioni , non fa eccezione nessun fondamentalismo e integralismo teorico.

L’onestà non è solo coerenza personale è anche scegliere una coerenza che si rifletta nel sociale.

Il curriculum del perfetto politico non dovrebbe essere un elenco superficiale delle sue qualità individuali, ma un elenco delle schifezze  che non ha fatto mai.

Insomma dovremmo adottare una ” teologia negativa”, per cui è meglio sapere quello che non si dovrebbe fare, invece di sapere cosa fare.

Allora sì, che si potrebbe votare il meno peggio…