Si fa un gran parlare, giustamente, delle spese gonfiate da parte di alcuni esponenti – deputati dei Cinque stelle che avrebbero gabbato la loro purezza ontologica kantiana per un milione e passa di euro.

E’ una faccenda grave che un partito che ha basato il suo successo sui costi della politica della casta, oggi si trovi sulla difensiva sulla strada del malaffare e del malcostume.

Solo “mele marce”, ha detto Gigino Di Maio, e ci mancherebbe altro.

Dopo aver fatto pelo e contropelo ragionieristico su tutto il sistema degli scontrini, dei rimborsi, delle diarie, dei benefici, dei privilegi di deputati, consiglieri regionali, governatori, assessori etc, ora sono lì a contare i “danè” che, come diceva mia nonna,” fan semper danà”.

A me dei Cinque Stelle non piace soprattutto la posizione sull’antifascismo e sui migranti ,( dici poco..), che è becera, omertosa,ponziopilatesca, addirittura opportunista in favore della destra con la teoria degli opposti estremisti.

Ma sul versante dei rimborsi e dei costi della baracca democratica ( perchè anche se democratica è pure sempre una scalcinata istituzione statuale), i cinque S. rimangono comunque inattaccabili.

La rabbia delle periferie e il rancore diffuso sono stati determinati anche dalla politica miope e furbesca di chi ha in mano i soldi della comunità.

E la rabbia è aumentata da come la crisi non abbia cambiato nulla della spocchia della  classe dirigente.

Non è una cosa difficile da capire, lo diciamo tutti, tutti i giorni,ma è una cosa difficile da mettere a posto.

Ora la Lega, in questo, è semplicemente e desolatamente ipocrita, oltre che fascista, ( non ho mai sentito Salvini porre la questione delle retribuzioni d’oro  dei suoi colleghi europei  ),ma anche la sinistra normale, radicale, radicalissima, tranne in poche eccezioni, non è che sull’argomento dimostri molta sensibilità.

Per cui la polemica contro il movimento pentastellato ,su questo argomento, è controproducente.

Ricordare i milioni non versati dalle mele marce 5 stelle dovrebbe  voler dire fare proposte chiare sui costi della politica.

Si potrebbe, volendo, fare subito una proposta di questo genere; un deputato deve guadagnare come un funzionario di buon livello della pubblica amministrazione; tutte le spese devono essere rendicontate se sono legate al mandato.

Non ci possiamo permettere stipendi europei per tutti i lavoratori: perchè mai quelli che lavorano ad alti livelli dovrebbero essere esenti dalla sobrietà?

Ma questa metafora della democrazia vera, rimarrà il solito piagnisteo dichiarato qualunquista anche da chi predica l’uguaglianza e la libertà: