Giù le mani da Macerata.
Il sindaco con il suo appello a non creare tensioni dopo la sparatoria nazista di Luca Traini e dopo la morte di Pamela, ha scelto come fosse un Ponzio Pilato, targato Schettino, di tirasi indietro, facendo appello a revocare la giusta e normale manifestazione antifascista di domani.
Anpi, Arci, Cgil, Libera, hanno aderito al grido di dolore del capitano coraggioso.
E ‘ un fatto inaudito, ha dichiarato Carla Nespoli, presidente dell’Anpi.
Infatti non è mai successo che un sindaco democratico e antifascista, in quota Pd faccia appello a non diffondere il virus dell’antifascismo contro i nazisti di Forza Nuova.
Ciò ci dice che la partita elettorale, che al primo posto mette il problema “dell’invasione” ( inventata), degli africani di colore, per ora, è stata vinta dalla Lega e dalla destra che sulla paura hanno aumentato i sondaggi.
Anche i giornali più moderati hanno sottolineato l’assurdità della situazione: chi sta con la Costituzione non deve sfilare a fianco dei migranti contro il razzismo.
Il PD, ha delegato il rispetto della legge a Minniti e alle forze dell’ordine, fregandosene del sentimento comune antifascista di migliaia di democratici. che hanno ribadito la volontà di manifestare domani a Macerata.
Chi ha buona memoria e non è più di primo pelo sa che il giochetto degli opposti estremismi funziona sempre. Anche se non si capisce, oggi, chi abbia paura dell’antifascismo.
E’ evidente che per la sinistra antagonista e i centri sociali è una trappola bella e buona,non c’è bisogno di fantasiose dietrologie.
E non è paranoia scrivere che dei feriti e della ragazza importa poco alla politica politicante.
Se tutto filerà liscio a Macerata si dirà che la democrazia ha trionfato sull’odio e la violenza, se ci saranno momenti di tensioni o incidenti si dirà che insomma il sindaco ha visto giusto.
La posizione dell’Anpi, che ha criticato il sindaco, sembra però avallare la commedia delle parti.
La divisione sulla risposta da dare al nazifascismo italiano rincuora però i Cinque stelle,che su questi temi, sono maestri nel trasformare i loro ruggiti da leone in ragli d’asino. ( i loro interventi ignorano la storia patria).
Come scritto l’altro ieri mai c’era stata nel dopoguerra una sinistra così debole di ideali e di valori, timorosa della sua storia, piagnucolosa sulle oggettive difficoltà dell’immanenza dove la socialdemocrazia è in crisi in tutta Europa e negli Usa.
L’aver disarmato politicamente e non militarmente l’antifascismo, aver lasciato i giovani senza punti di riferimento ideali fondanti la Repubblica, nascondendosi dietro il comodo alibi che un fumogeno dei centri sociali era un ritorno agli anni di piombo, ha fatto il resto.
Il razzismo e il nazifascismo sono incompatibili con l’essere uomini e non animali, è un postulato storico – ideologico, d’accordo. Ma è la base della civiltà.
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