Nel ’68 avevo 18 anni.
Andai a vedere Jimi Hendrix al Piper di Milano, coi capelli lunghi
In giugno feci il primo sciopero della mia vita, lavoravo in un albergo in Toscana, lavoratore – studente, ero da solo, andai alla camera del Lavoro.
Mi licenziarono, anche per via dei capelli lunghi.
Alla sera l’Italia vinse l’ Europeo di calcio a Roma contro la Jugoslavia, avevano i capelli corti Anastasi e Gigi Riva.
Sessantotto pop, quindi popolare, antifascista da sempre, ( mio padre partigiano),seguivo i Vietcong e Mao, niente di speciale.
Era allora la politica un miscuglio di tensioni, di idee di libertà coi capelli lunghi.
C’erano in giro grandi personaggi,anche in Italia.
La rivoluzione era più dei costumi e non dei consumi, in Occidente.
Dalle altre parti la rivoluzione non era una gita fuori porta,una vacanza ideologica
Poi il 1989 con la caduta del Muro, cancellò il ’68 come l’anno del secolo.
Berlusconi, che del 68′ comprese il valore dell’intrattenimento della società dello spettacolo ( cfr.analisi estetico – anarco-situazioniste), è l’ultimo baluardo del” siate realisti, chiedete l’impossibile”.
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