Noto con piacere che tutto il movimento si mobilita per le le elezioni politiche.

Avere delle certezze è oggi importatissimo, anche se un po’ teatrale.

Non so se avete notato che la dizione chiave della politica passata alla vulgata popolare è l’affermazione perentoria dell” ASSOLUTAMENTE SI'”.

Dice il giornalista al sindaco di un paese terremotato:” ce la farete a superare l’inverno”? Risposta:

“Assolutamente sì”, ( cosa dovrebbe rispondere?)

Seconda domanda :” E” vero che le fogne della nuove casette puzzano da far star male”?

Risposta: “Assolutamente si'”.

Se qualcuno preferisse qualche dubbio alle certezze del giorno sarebbe preso come disfattista.

Il penso quindi sono cartesiano, era la conclusione di un’intuizione intellettuale, per cui  se dubito penso, penso quindi sono.

Corrisponde al dubbio socratico sulla presunta verità dell’opinione empirica e volgare, cioè quella sofistica che oggi va alla grande che recita : “l’uomo è misura di tutte le cose”.

Socrate era un aristocratico, Protagora, quello della misura di tutte le cose, un democratico.

Se l’uomo è misura di tutte le cose costruiamo partiti e gruppi sulle nostre sensibilità, senza avere la presunzione di andare incontro all’amor di verità , si recita.

I cani sciolti, le minoranze bastonate, d’altronde, non possono consolarsi nel far parte delle affollate solitudini del pianeta politico.

Devono agire e reagire in qualche modo, d’accordo.

Senza diventare per forza cani randagi in cerca del padrone.