Cancellate gli anni  Sessanta e Settanta dalla temporalità della storia!.

Questo sembra, nel giorno dell’anniversario di Piazza Fontana, il motivo dominante di certa stampa  sedicente liberale, ma nei fatti collusa da sempre con la criminalità anticomunista.

Nella varie ricostruzioni storiche di questi giorni sul pericolo fascista si sente citare di tutto, meno della strage per eccellenza che diede il via a quella che poi, Giorgio Bocca, chiamò “la guerra civile strisciante” degli anni settanta.

Il terrorismo, per la pancia sovranista e somarista dell’oggi, fu solo quello della sinistra estrema, dai gruppi extraparlamentari, alle Brigate Rosse, dall’autonomia operaia a Prima Linea.

Dello stragismo fascista, delle uccisioni organizzate dai fascisti, delle coperture istituzionali delle bande anticomuniste e antidemocratiche si è persa traccia, nella ricostruzione storica.

Quando si parla del fascismo di oggi, infatti, si fa riferimento addirittura al ventennio di Mussolini, alla repubblica sociale italiana.

Mai all’Msi di Almirante, a Pino Rauti, a Ordine Nuovo, Ordine nero,Rosa dei venti,generali golpisti,collusioni fra mafia e terrorismo nero ampiamente documentata in sede giudiziaria.

E’ evidente che non può tornare il fascismo, come in Germania non può tornare il nazismo, ma in questo ultimo anno, dopo le elezioni di Trump, tutto il luridume antidemocratico è imploso in tutti i paesi occidentali.

Chi non riconosce questo, è oggettivamente disonesto intellettualmente.

Non si può dire che, ad esempio, la manifestazioni di Casa Pound, Forza Nuova e Lega non abbiano affinità culturale con il nazismo.

Hitler non odiava gli ebrei, li considerava una malattia, un cancro da estirpare.Insieme ai comunisti.

E per essere più chiaro,quando invase l Unione Sovietica, dichiarò che il comunismo e il giudaismo erano i mali del mondo, la barbarie contro al civiltà.

La difesa delle nostre tradizioni, della nostra religione, della nostra “polenta e pizza” passa per il verbo della destra radicale, che ogni giorno sostiene che il problema degli italiani “non sono i fascisti”, ma la quantità di popolo che vive dentro la soglia di povertà.

E’ nientemeno che il verbo hitleriano, del socialismo nazionale, ( non è un’esagerazione, basta sapere la storia a livello manualistico).

Solo che HItler e il nazismo erano il male assoluto, qui rischiamo di trovarci davanti a tagliagole di periferia.

La manifestazione di Como è stata il minimo che le autorità della repubblica potessero fare.

Non basta.

Ci vuole un’Intifada della democrazia, della solidarietà, della libertà, dei diritti del lavoro contro i fascisti e i padroni che li proteggono.

Il dna della reazione non cambia mai.

 

 

 

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