Il decisionismo di Donal Trump di spostare l’ambasciata Usa a Gerusalemme, come nuova capitale di Israele, rischia di rilanciare il terrorismo di Hamas come unica possibilità dei palestinesi di difendere la propria identità statuale.

La provocazione del bullo Trump, appoggiata dal premier israeliano Netanyau, è un regalo alla destra sionista israeliana, non agli ebrei in generale.

Siccome l’antisemitismo di destra troverà il modo di trattare la questione come nuova frontiera del ” turbocapitalismo delle multinazionali”, la speranza è che non si risvegli l’antisemitismo di sinistra europeo, che non ha mai giovato alle ragioni della sinistra laburista israeliana.

Lo scrivo perchè 70 anni di tentativi di pace fra israeliani e palestinesi  vengono messi in discussione da un individuo come Trump, che ha imparato in fretta a sbarazzarsi della storia, per afferrare la realtà concreta del trovarsi dei nemici esterni a tutti i costi.

Il presidente americano minimizza il KKK, vuole una guerra di religione contro l’islam, all’insegna del connubio destra cristiana e sionismo,vuole uscire dal teatro medio – orientale buttando in pasto alla disperazione dei palestinesi l’arma della collera dell’Intifada.

Il mondo arabo si unirà contro gli americani,( compreso Isis e vari radicalismi), ma intanto l’Arabia Saudita nello guerra civile dello Yemen è contro l’Iran e con l’America. Il congresso americano ha avallato la mossa di Trump, ormai il nazionalismo e il patriottismo sono il pasto delle canaglie quotidiane.

Uno scrittore israeliano ha fatto notare come in Israele migliaia di persone siano scese in strada contro la corruzione del governo Netanyau, così come migliaia di persone scendono in piazza contro le corbellerie razziste di Trump in America, contro la sua politica interna, poco trasparente anche per l’FBI.

Trump nemico – amico di Putin, Putin amico dei fascismi europei,Salvini amico di tutti quelli che seminano odio contro gli invasori.

L’idea di patria, di nazione nel senso greve di razza, di sovranità nel senso fascista è tornata contro l’internazionalismo proletario, oppure la semplice solidarietà nazionale.

DIO, patria, nazione e poi guerra  e miseria, gli anticomunisti saranno contenti.

Adesso che l’Isis è militarmente sconfitto, urge un’emergenza terroristica palestinese che faccia di Trump un paladino della causa isrealiana.

E sì che Gerusalemme con il Muro del Pianto, la spianata delle Moschee, e la Chiesa della Resurrezione, è un esempio sacro, nobile, universale di coesistenza internazionale e  religiosa.

Quello che non si vuole.

La religione intrisa di sangue è il vero oppio dei popoli.