Stravaganze del popolo italiano, inutile da governare, come sostenevano Giolitti e /o Mussolini.
Il rapporto Censis ci dice che la povertà assoluta è aumentata del 195%, rispetto al 2007, l’anno prima della crisi mondiale.
Nel contempo siamo al penultimo posto per laureati in Europa, solo la Romania va peggio, l’84% non crede ai partiti,le istituzioni e i sindacati sono messi male.
Ma ecco la sorpresa: il 78,2 % degli italiani si dichiara molto o abbastanza soddisfatto dello stile di vita che conduce.
Certamente, fra qualche giorno, comparirà la notizia che il popolo è sull’orlo del suicidio di massa, la balle o frottole o fake news sono in agguato, sempre e comunque.
Tra i sogni degli italiani c’è quello di avere un lavoro stabile, ma poi si legge che il 25% desidera avere uno smartphone, poi c’è il mito della casa di proprietà.
Non è necessario elencare tutte le cifre, c’è modo di guardarle su Google.
Il risultato della fotografia, del Censis, l’istituto di ricerca socio – economico fondato nel 1964, indubbiamente serio e autorevole, è impietosa,al limite della logica follia di Amleto.
Il rancore, c’è ed è diffuso.
Lo percepisci dalla scontrosità generale, dalla prevaricazione per prendere il parcheggio dell’auto, nei mille atti di quotidiano esercizio della furbizia, dell’approfittarsi del più debole, o del più onesto, della noncuranza verso la cosa pubblica.
Il Censis dice che questo è il frutto della crisi, della paura di perdere quello che si ha, del senso di ingiustizia che prevale non solo tra i poveri, ma in tutti gli strati della popolazione.
Eppure il rancore sembra esprimersi solo nei talk show.
Il popolo si riempie di odio, dopo essersi riempito la pancia.?
Se il 78% è contento del proprio stile di vita è perchè forse questo è il paese del sole, del mare, ma soprattutto del tirare a campare arrangiandosi a tutti i livelli.
Anche in Germania, però, l’insoddisfazione è stata tanta alle ultime elezioni, in Inghilterra quelli che hanno votato per la Brexit credevano che venissero loro restituiti le tasse pagate per l’Europa…siamo in buona compagnia con il rancore dei paesi del primo mondo.
Per me una cosa è luminosa, e anche accecante:e riguarda lo stile di vita dei paesi” grassi”, con un maiale da sacrificare al giorno, al rito del consumismo.
Da “essere cittadini, si è passati ad essere consumatori”, ma questa è datata.
E’ che da consumatore si è passati ad elettore, con le solite promesse da parte dei partiti che non potranno essere mantenute, la stanchezza è assoluta.
Non è colpa dei politici tutti: la plebe, il branco, la folla urlante, il pagnisteo contro i migranti, sono eventi che non hanno nulla a che fare con la determinazione delle “masse popolari” a cambiare qualcosa.
Mancano ideali compatibili con il dover essere, cioè con un fine che non sia quello di morire per diventare i più ricchi del camposanto, oppure i più connessi in un campo profughi…
E ‘ vero che viene voglia di emigrare in Portogallo e Bulgaria, mete preferite dei pensionati meno abbienti, ma dalla vita non si può avere tutto….
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