C’è da vomitare bile a leggere quanti capitali dimorano nei paradisi fiscali delle Cayman e quante barche di lusso esentasse navigano i mari.

I Panama Papers, le carte segrete dei paradisi fiscali, svelano i capitali del povero Briatore, di Vittorio Emanuele, che sparò ad un turista di 19 anni all’isola di Cavallo, prendendo poi in giro i giudici francesi nel dichiararsi innocente, come ammetteva lui stesso in una intercettazione.

Delinquenti fiscali, assassini senza ritegno, speculatori di borsa, padroni di network,masnadieri di ogni feccia se ne fregano di apparire sui network come grandi evasori: a loro non viene fatto quasi nulla.

Eppure Briatore, ad esempio, viene intervistato in Tv come il nuovo che avanza, come quello che senza più avere a che fare con ideologie anacronistiche, fa pure del bene perchè investe i suoi capitali.

I paladini del proletariato mondiale oggi sono gli imprenditori, i manager,i banchieri, i capi di stato staricchi, quelli  che vanno per panfili, yacht,paradisi fiscali, e via di seguito. 

Berlusconi, ad esempio,pure lui  ex miliardario e ora plurimilionario, è tornato come se fosse il conte di Montecristo: dopo una durissima punizione fiscale e dopo aver ripreso  dalla ex moglie 60 milioni di euro, il pregiudicato ritorna in  vetta, da cui però non era mai caduto, promettendo ai poveracci 1000 euro al mese di pensione.

Trump, miliardario benefattore della classe operaia dorme male; pensa a quanti “forgotten dal capitalismo di sinistra”  siano passati a destra grazie alla collaborazione dell’orso sovietico entrato nel circo  degli spioni post guerra – fredda.

Il miliardario  Erdogan, secondo conti off- shore testè trovati nell’ isola di Man, si dice abbia imboscato un’intera fortuna a servizio delle masse islamiche.

Il piccolo milionario Grillo, che discetta da un panfilo sul reddito di cittadinanza, diventerà il motore immobile aristotelico della rivoluzione liberale.

Ex miliardari – milionari sono quelli della famiglia Genovese, che hanno vinto il collegio in Sicilia, come defensor dei poveri pescatori,  a cui hanno trovato 100 milioni di beni nascosti, che sanno di evasione fiscale.Come minimo..

Di miliardari che si mettono nella foto del Quarto Stato, dicendo che i comunisti hanno rovinato il mondo e che ora, invece di distribuire la povertà, si accingono a distribuire la ricchezza,( alla Ronald Reagan), ce ne sono in tutto il mondo.

Che siano dalla parte dei poveracci  è una calunnia per i  poveracci, che comunque accettano l’attenzione dei ricchi mecenati.

Compresi i miliardari di stato cinesi, che all’ombra di Mao, hanno sfruttato il lavoro degli operai e dei contadini per comprarsi l’Africa e le squadre di calcio milanesi.

Putin, l’amico di Silvio, è anche lui ben messo.

Bisognerebbe espropriare i grandi capitalisti di ricchezze, certo accumulate non con spirito weberiano, da etica protestante, ma con l’arroganza del capitalismo vincente  che recita: senza capitali non c’ vita, nè speranza, e a questo punto neanche carità.

Non  è possibile.

Basterebbero, però, dei normali controlli fiscali  almeno degni di questo nome,per fare una patrimoniale sui grandi capitali, per tentare almeno di arginare la fame del mondo.

Soprattutto i miliardari dovrebbero  smetterla di stare,  a parole, dalla parte dei poveri. Se non ci fosse povertà e diseguaglianza con la smodata ricchezza, non ci sarebbe povertà. Sono i poveracci che fanno vivere i ricchi e non viceversa.

Ma quando leggi che la web tax è stata spostata di un anno in Italia, che si parla di flat tax per incrementare la ripresa, allora è chiaro che i capitali non solo non hanno  colore, ma hanno tutte le virtù della terra. E un difetto

La violenza della sopraffazione.

 

 

 

 

 

 

 

iscali, svelano i giri dei vari Briatore Vittorio Emanuele, l’assassino della otte del 17 ag