Anche il moderatissimo Michele Serra, ha scritto che, insomma, Grasso e Boldrini, come leader della nuova sinistra sono molto istituzionali e di Palazzo.
E possono essere percepiti come casta privilegiata, ancora una volta.
Nessuno mette in dubbio le capacità di Pietro Grasso e Laura Boldrini nell’espletare le funzioni di presidenti delle camere:lo fecero anche Casini, Bertinotti, Fini con buoni risultati istituzionali.
Grasso o Boldrini potrebbero fare i presidenti della Repubblica in futuro, nessuno avrebbe da obiettare l’autorevolezza della loro postura istituzionale.
Ma una sinistra che vuole riconquistare i territori dei quartieri poveri con la militanza dall’alto è alquanto discutibile.
Quando i giornalisti visitano il municipio di Osia non trovano fascisti inquadrati ideologicamente.
Ci sono persone che vivono in condizioni subumane, che dichiarano tranquillamente che al momento del loro sfratto, o al momento di fare la spesa,con pochi soldi c’era ad aiutarli solo Casa Pound ( modello Alba Dorata greca).
A Ostia ieri ha votato il 30%.
Hanno vinto i cinque stelle, forse con i volti di Casa Pound ( o forse no).
I fascisti del terzo millennio spiegano ai giornalisti di Piazza Pulita perchè è giusto massacrare i migranti di colore…tanto per non farsi mancare nulla.
I problemi di Ostia e dei quartieri degradati dell’Italia intera non saranno risolti da una squadra di “sinistra oltre la sinistra”, che presenta come leader i nomi del bel mondo radicale provenienti dal facile anti-berlusconismo degli ultimi vent’anni.
La sinistra radicale, vuole salvare almeno il keynesismo come possibilità di perequazione sociale. Parla di ricchi e poveri, ma i poveri lo sanno benissimo di essere poveri, e i ricchi di essere più ricchi.
Gli italiani sono più poveri degli anni settanta e ottanta, i giovani fra i più disperati d’Europa, 13 milioni non hanno soldi per curarsi, dal 2007 la povertà è raddoppiata.
Cosa vogliamo fare?
Una mozione sentimentale degli affetti verso i proletari per celare i difetti di una elite di sinistra poco rappresentativa, borghese, di alti studi e analisi, organica a se stessa e al proprio potere politico?
E’ meglio un serio centrista riformatore o un ciarlatano di sinistra trincerato dietro i propri privilegi di classe?
“Er popolo bue e somaro”, quello che non ragiona che con il basso ventre, direbbe platone ,ormai è in libera uscita.
Per andarlo a recuperare ci vogliono i soldati di sempre: volonterosi militanti, che si affaccino sulle miserie altrui, con l’umiltà del lavoro quotidiano.
Dove trovarli?
Sui territori ci sono , comitati,sindacati,collettivi, associazioni di volontariato ( queste ultime non solo di sinistra), che in qualche modo portano avanti con decenza istanze di giustizia sociale e diritti civili e che non hanno bisogno di trovare un partito di riferimento solo per le elezioni.
Tirare la nocciolina dell’umanesimo socialdemocratico alle disorientate masse dell’astensionismo è una procedura di fatto incontestabile: fuori dal Pd,che fai, se vuoi fare la sinistra di Palazzo?.
La sinistra antagonista e radicale, sarà pure sgangherata, ma è un’altra cosa.
21 novembre 2017 at 16:49
Caro Carlo, come hai potuto notare siamo perfettamente d’accordo. Sono rimasto incredulo al rilancio della sinistra con Grasso – Bersani – d’Alema etc. Ci sarà poi Gad Lerner, perchè il maestro di pensiero non può mancare. La sinistra dal basso non sa a che santo votarsi.Solo una parte di rifondazione e sinistra italiana crede ancora nella militanza e nell’iniziativa + qualche centro sociale.Gli interessi di certi signori sono troppo alti per essere spinti dal basso…..ciao grazie Pier
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21 novembre 2017 at 16:11
carissimo “La storia siamo noi”, non hanno voluto essere socialdemocratici quando si sarebbe potuto esserlo in modo “dignitoso”; oggi la socialdemocrazia è “obbligata” ad essere stampella, senza ombra di dubbio, di chi nemmeno si sogna di esserlo. Dunque apporto “inutile”, seppur alternativo al fastidioso “voto utile”.
Bisogna far crescere gli interventi “dal basso”, autogestiti e liberi da pastoie di varia natura.
Auguri a tutte e tutti!
Ciao Piero
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