Dopo l’eliminazione dell’Italia da Russia 2018 si parla di fallimento sportivo, e si piange.
Dopo un gol in seconda categoria dove un giocatore per esultare si leva la maglia ed esibisce lo stemma della Repubblica di Salò, facendo il saluto romano, è giusto parlare di fallimento costituzionale.
E si fa retorica.
Il fatto accaduto a Marzabotto, teatro di una delle stragi più orrende della seconda guerra mondiale da parte dei nazisti, 800 i morti, tra cui 73 bambini è uno delle centinaia che avvengono da quasi un anno: elezione di Trump,xenofobia planetaria per fenomeni migratori, crisi economica etc..
I nuovi nazifascisti hanno il vento in poppa.
Sono stati coccolati un po’ da tutti, in questi anni di crisi, poi sono stati partoriti come fenomeni di costume e/o baraccone.
Da Borghezio leghista, ad esempio, noto per le sue idee nazionalsocialiste, da Salvini da quando ha usato Casa Pound come proprio servizio d’ordine, ai revisionisti da salotto che usano la storia nei talk show in senso revisionista lurido e furbesco. ( il fascismo non c’è più… è opera di quattro esaltati).
Da Meloni che con tatto si compiace del lavoro svolto a Ostia dai fascisti del terzo millennio, da Libero, feroce anticomunista e anti immigrati
Qualche indulgenza dal Giornale di Berlusconi e dal Tempo di Roma che contrappongono fascisti e centri sociali con la politica degli opposti estremisti.
C’è poi Giuliano Ferrara che percepisce il fascismo solo come espressione dell’islamismo radicale ( posizione questa della Cia di cui il nostro ex comunista ha fatto parte per sua stessa ammissione).
C’è poi l’antifascismo di maniera, quello di cui non si ha bisogno, quello per cui” er popolo” non scende manco più in piazza: è quello dei “palazzinari della polis” che fanno finta di non vedere.
Mssimo Cacciari, attento commentatore, non degna un’analisi sul fascismo rinascente: lo chiama populismo.
E con questo salva la coscienza della mancata lotta di classe della sinistra che ha permesso alla destra estrema di andare incontro ai bisogni minimi di un proletariato ” incosciente” e frustrato dalla crisi.
Citiamo Cacciari, ma mettiamo di seguito le indignazioni di Laura Boldrini, di Mentana, di tutto il Campo progressista perbenista e illusionista, tutti portatori del politicamente corretto, che non si sognano di fare un’analisi seria del fenomeno che contagia tutta Europa.
Solo Veltroni, ha dichiarato, che l’unità a sinistra è necessaria per evitare gli anni trenta.(meglio tardi che niente).
Quello che è accaduto in Polonia dove per la ricorrenza della sua fondazione fascisti antisemiti hanno egemonizzato la Piazza, ( là dove sono stati sterminati milioni di ebrei dal 1939 al 1945), è l’ultima dell’internazionale nera, ma è vecchia, trita e ritrita.
Così come negli anni venti e trenta la colpa della pugnalata alle spalle alla Germania del trattato di Versailles generò il nazismo; così oggi la crisi ha generato non tanto i populismi ( termine generico che si può applicare ai Cinque stelle, come a casa Pound che non sono la stessa cosa), quanto i tradizionali fascismi fondati da Benito Mussolini, portati avanti da Aldolf Hitler, Franco, ecc.
Non è la stessa cosa, già scritto mille volte, si mangia di più in tutto l’Occidente, ma che la sinistra venga indicata come parolaia e radical chic non è solo strumentale: c’è del vero,e per primi lo sanno i sinistri.
La legge Fornero, votata da quasi tutta la gauche ( compreso il novello Lenin del piacentino Bersani) è stata una porcata contro la quale è stato fatto poco o niente: è diventata cavallo di battaglia ( a parole) del lego – fascista Salvini.
La riduzione dei privilegi della Polis altolocata è stata lasciata ai Cinque stelle.
Chi vede l’antifascismo vero solo come uso della forza contro i nazi fascisti pecca di ottusità. E’ pura Nostalgia canaglia.
Troppi collaborazionisti, troppi accomodanti sinistri in questi anni hanno reso la democrazia, la giustizia sociale, la lotta per l’uguaglianza posizioni estremiste.
Fare fronte contro il fascismo e contro lo sfruttamento capitalistico è la stessa cosa.
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