Nel 2006, in occasione della festa per la vittoria dei mondiali di calcio in Germania, Pirlo, Buffon,e De Rossi esposero uno striscione inneggiante alla patria con croce celtica.

Nel 2013 l’ufficio del Viminale che si occupa del tifo,  aveva censito che ben 17 tifoserie ultra su 20 in seria A erano di simpatie fasciste, 18 in B.

Poi ci sono le tifoserie di sinistra, poche in verità, circa 15 in tutto compresa la C, che inneggiano al comunismo

Per cui la foto di Anna Frank con la maglia della Roma messa in curva dagli ultra laziali è l’ultima bravata degli Irriducibii laziali, nazisti  dichiarati, amici, una volta, di tutti i parlamentari di destra della capitale che tifano Lazio.

La federazione calcio ha fatto leggere un brano del Diario della Martire ebrea prima delle partite, i giocatori della Lazio stasera indosseranno la maglia con il ritratto di  Anna Frank, i gruppi ultra parlano naturalmente di goliardia.

Il presidente Lotito si è  dissociato dagli ultrà nazionalsocialisti ( e ci mancherebbe altro) recandosi in Sinagoga, non ricevuto dal rabbino che ha dichiarato che la Sinagoga non è una lavatrice..

Ma  non basta.

Tutti sanno tutto, nel calcio e anche nella politica.

Sanno i nomi, sanno che regolarmente i nazifascisti sono organizzati in gruppi para – militari, sanno che molti militanti delle curve fanno da servizio d’ordine pure alla Lega di Salvini, sotto il nome di Casa Pound, Forza Nuova etc.

Sanno che in curva si spaccia roba pesante, sanno che  la mafia la fa da padrona nel bagarinaggio, nelle scommesse clandestine, sanno che alcuni giocatori flirtano con il peggio delle curve per starsene tranquilli.

Sanno che i curvaioli  ricattano le società per i biglietti, sanno che organizzano lo sciopero del tifo per questioni di potere dentro gli stadi.

I gruppi fascisti delle tifoserie Lazio e Verona sono quelli che amano maggiormente distinguersi per le croci celtiche e quelle uncinate.

Ma anche la tifoseria dell’Inter, ora calmatasi, era un grande serbatoio di voti per caporioni del fascismo milanese.

La Fossa dei leoni rossonera fu sciolta perchè dentro vi erano scontri anche a colpi di coltello su questioni di business, di tifo organizzato, di idee politiche.

Nessuno vieta a nessuno di andare allo stadio, ma se ci vai in forma organizzata imitando le legioni delle SS o delle camicie nere nei cori razzisti e antisemiti allora è un reato.

Gli stadi in certe occasioni di manifesta violenza verbale razzista ( senza eccezione) andrebbero tutti chiusi per una giornata.

Andrebbero smantellate le curve che sono palesemente contro la civiltà, i tifosi delle squadre dovrebbero entrare e uscire assieme tutti, come si faceva una volta e come è accaduto nell’ultimo derby di Milano.

Le curve in mano a malavita organizzata e nazifascismo antisemita non sono compatibili con lo stato democratico.

E al di là di qualche eccezione, il mondo ultra è lo stesso da tutte le parti d’Europa, perchè espressione della cultura giovanile.

Il problema è vecchio, ma non si vuole risolverlo: il business del calcio fa parte del Pil…