Il brindisi di Cesare Battisti in Brasile dopo la sua scarcerazione ha mobilitato la pubblica opinione in un senso che oggi è assolutamente plausibile:il militante dei proletari armati per il comunismo è un assassino senza se e senza ma,da consegnare alla giustizia italiana.
Come contestare questa affermazione, fuori dal suo contesto storico?
Se uno contesta simili affermazioni, viene accusato di essere fiancheggiatore della lotta armata e di essere irrispettoso delle vittime.
Giusto o sbagliato che sia,è così.
Ognuno è libero di pensare e di dire quello che vuole è il libero arbitrio che regola la sozzeria della presunta libertà.
Se uno dice che Hitler era un bravo uomo,e che le camere a gas per gli ebrei dovrebbero essere riedificate per i migranti, ad esempio, compie solo un reato di opinione, ma nemmeno tanto grave.
Un “Amaca”, di Michele Serra su Repubblica, conclude che” il grosso problema non è quello che si dice, ma quello che si pensa”.
Mi si consenta di scrivere, che l’importante è quello che si fa, non quello che si pensa e si dice.
E sono meravigliato che qualcuno azzardi che solo la differenza fra un modo di pensare buono e uno cattivo alteri l’equilibrio del mondo.
Posso pensare che tagliando la gola agli infedeli raggiungerò il Paradiso, posso pure dirlo, ma se poi non lo faccio, cioè non traduco il pensiero in prassi, compio solo un atto di vergognosa violenza verbale..
Così posso pensare che è giusto aiutare chi è più disagiato nella vita, posso pure dirlo a tutti, se poi appena mi toccano cento euro di vitalizio faccio causa allo stato, faccio un’azione che non aiuta nessuno. ( Capanna docet).
La frase di K. Marx riportata nel titolo è così chiara e semplice che fa sensazione che si ignori la sua fondatezza.
E’ la coerenza la vera virtù , una coerenza che non sia ottusa volontà del male, ma che sia realizzazione del pensiero critico, positivo,solidale, insomma rivoluzionario.
Troppi fascisti bianchi disprezzano i neri, ma non disdegnano di sfruttare la prostituzione di donne di colore,di volerle possedere e stuprare.
Troppi a sinistra amano l’umanità, vogliono salvare il mondo, ma considerano caritatevole la solidarietà, quindi non fanno nulla per gli altri diventando figure letterarie della borghesia illuminata.
Possiamo allora dire che la coerenza “somma” sta solo in un dio, e che noi cerchiamo, con tremenda sofferenza, ma anche con grande passione per la vita, di essere coerenti nel raccordare il pensiero e il fare di tutti i giorni.
Non si tratta di coerenze facili e false, quelle per cui oggi ci si squarta nella maldicenza e nel pettegolezzo astioso via Internet.
Si tratta di praticare, se possibile, l’opzione di libertà dai pregiudizi con atteggiamento rispettoso verso se stessi.
Quello che abbonda oggi è la vana chiacchiera dell’incoerenza,dove, però, ognuno attribuisce all’altro di essere un ipocrita.
Papa Francesco il 27 febbraio del 2014 parlò in un’omelia di ” Scandalo dell’incoerenza”, cristiana.
Ma già i greci sostenevano che la coerenza viene dal conflitto, non da una pace simile alla quiete della morte.
E Gogol, aggiungeva che l’esempio è più forte delle buone regole.
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