“Mi  sono rotto i Cognomi”, forse passerà alla storia del talk show intelligente.

Il leader di “Possibile” Pippo Civati, l’ha pronunciata ai Rai news 24, quando, Vicaretti, giovane e brillante giornalista, lo ha interpellato sulle manovre nel Pd e alla sua sinistra, per la scelta di un leader nella campagna elettorale.

Civati, molto acuto, ha risposto appunto che si era stancato di partorire elenchi di nominativi possibili per una futura leadership di centro – sinistra.

Con piena ragione.

Il meccanismo infernale è partito dal 4 dicembre dello scorso anno.

Sarà Renzi, o Gentiloni, o Minniti, o Pisapia,ad essere il leader massimo della nascita di un nuovo progetto – soggetto politico che non dia il rigetto?

Non è dato sapersi.

Ha detto Civati, che una forza di governo e non solo di opposizione, attrae gli elettori sui  programmi, non solo sulla testimonianza politico – parlamentare,

Impeccabile testimonianza di democrazia quella di Pippo.

Peccato che Berlusconi vinse a più riprese con l’abbassamento delle tasse e un milione di posti di lavoro  e che Salvini rischia di vincere con lo stop agli immigrati e la promessa di una flat tax.

Il centro destra, dunque, può vincere agitando lo spauracchio dei socialdemocratici keynesiani  che vogliono distribuire ricchezza pubblica sulle pelle delle tasse e dei profitti dei privati e che vogliono importare proletari per vincere le elezioni ecc.

Voglio dire che anche i programmi, per quanto concepiti con largo anticipo, con serietà professionale, buona fede intellettuale è scontato che alle elezioni lascino il passo al basso ventre degli elettori. ( vedi Trump e poi vomita).

E  sui programmi a sinistra, diciamola tutta, tutti potremmo stilarli.

Lavoro per i giovani, investimenti pubblici e privati,piano straordinario per edilizia popolare,gestione degli immigrati, più soldi per l’istruzione, reintroduzione art.18, abolizione jobs act e voucher, ius soli per chi è nato in Italia da famiglie straniere,investimenti nella scuola, nella salvaguardia del territorio, diversa gestione della sanità.

Ce ne siamo scordati almeno altri cento, basta andare a vedere i programmi degli ultimi vent’anni.

…Forse abbiamo scordato gli investimenti al Sud…

Più che programmi ci vuole il coraggio di proporli e di farne battaglie per la civiltà democratica.

Che  è  in fuga dal Paese.