Sarà un settembre fatto delle solite cose della ripresa:
mancanza di insegnanti, scuole non pronte per le vaccinazioni ( new enter), leggi lasciate vacanti da discutere che infiammeranno gli animi degli italiani, solo perchè si andrà a votare la nuova legislatura, rendiconto dei posti persi, del turismo boom, dell’estate del terrorismo, dei migranti, di terremoti, inondazioni ecc.
Ci sarà tutto, come è ovvio, ma quello che è sicuro che sarà un settembre quasi nero, senza rievocare per forza la questione palestinese.
Nero per via dei migranti, quasi tutti di origine africana, quasi nero per l’intolleranza strisciante, che adesso viene chiamata finalmente con il suo nome: odio razziale.
Gli stupratori nordafricani, gli abusivi nordafricani, i ladri nordafricani…..gli italiani tanto per generalizzare, solo solo di due categorie: stupratori mafiosi e assassini, o padri di famiglia…
Non è il problema del colore della pelle, o delle provenienza, il problema è che l’intolleranza colpisce nel segno della povertà che è anche crudele povertà per le vittime innocenti.
Chi è povero non ha il diritto di stuprare o di fare del male, ma l’industria dell’odio non si venga a raccontare il contrario, ha una precisa collocazione politica di destra.
Settembre è anche nero a causa delle migrazioni interne.
Finite le possibilità di lavoro stagionale miglia di lavoratori migreranno nell’ennesima precarietà, nella disoccupazione a singhiozzo, nel tirare a campare in attesa di una pensione da 650 euro al mese.
Non è un lamentarsi di maniera, magari.
E’ che ad ogni ripresa settembrina i problemi sono gli stessi, non ricordo più da quanti anni.
Sarà così anche il tempo per i signori del vitalizio di migrare nella difesa ad oltranza dei propri interessi, optando per l’ennesima battaglia dei diritti acquisiti, a spese nostre.
Sarà nero e migratorio il settembre che preparerà il ritorno dell’incubo del lunedì, della quotidianità più rituale, anche se questa è la vita.
Si dice così.
Le emergenze estive, siccità, roghi, lascerà il posto all’emergenza autunnale, tenuta del territorio per le piogge,allarme conti pubblici per via della manovra,allarme deflazione e /o inflazione,..
Sarebbe bello che i giovani rimanessero nel loro paese, e quelli che hanno studiato duramente avessero la possibilità di un’occupazione onesta e confacente il proprio status di istruzione; ma questo è un sogno che tramonta con l’inizio della ripresa.
Un settembre ” normale” dunque, nella sua ripetizione.
L’ennesimo settembre “emergenziale”, nelle sue chiacchiere che mischiano volentieri metafore calcistiche per la politica,e metafore politico – storiche per vicende calcistiche.
Il mercato del calcio si è chiuso ieri.
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