L’estrapolazione di una frase da un romanzo di 2.000 pagine, come ” I fantasmi di Mosca” di Enzo Bettiza, può anche essere considerata operazione strumentale e riduttiva, una manipolazione intellettuale.

L’autore, un anticomunista autorevole e coltissimo, proprio perchè fu egli tesso comunista in gioventù, fu severissimo contro il comunismo, considerato una teoria di “angeli caduti diventati demoni”( lo stalinismo).

Ma, cosa molta diversa dall’anticomunismo reazionario e fascista, Bettiza ha sempre voluto cogliere l’aspetto di profonda umanità della teoria marxiana.

Si può dire che il profondo senso umanistico al dolore, il sacrificio della propria esistenza individuale per una emancipazione universale dell’umanità siano stati la sostanza del comunismo fatta propria da miliardi di esseri umani sul pianeta terra.

Utopia e terrore, quindi, come profilassi alla banale felicità individuale, sono state le copie concettuali di un movimento rivoluzionario che ha cambiato la storia del mondo, un male necessario che nulla c’entra con le criminali teorie biologico – razziali del nazi – fascismo.

Ricordarlo ogni tanto sembra superfluo, ma perdente.

Ormai è vincente l’omologazione fra nazismo e comunismo, la conta dei morti dei campi di sterminio, combacia con il pallottoliere macabro che enumera i morti nei gulag.

L’utopia comunista, liberazione dallo sfruttamento dell’uomo su l’uomo,emancipazione della donna, fratellanza universale delle razze,  costituirono elementi di  paura  terrore per il capitalismo e l’imperialismo.

Furono i comunisti ad essere scomunicati dalla Chiesa, braccati in ogni parte del mondo, emarginati all’interno della società capitalistiche, massacrati nei campi di sterminio di tutto il globo.

Uguaglianza e giustizia sociale oggi sono bestemmie, presenti nella classi dirigenti, presenti anche i quei Komunisti che parlano a vanvera di diritti degli ultimi, per poi non sacrificare una manciata di soldi dei propri privilegi di classe.

Il ” cercare il volto di Dio nei bisognosi” del cristianesimo corrisponde alla terroristica visione del mondo comunista, disattivare il dolore di vivere, senza rinunciare alla dolorosa via del sacrificio individuale.

Il criminale Stalin salvò la civiltà dal Male Assoluto ( lo riconobbero Kennedy, Eisenhower e gran parte della borghesia antifascista), con un esercito di operai e contadini.

Eppure nessuno vorrebbe il ripetersi dello stalinismo come sistema di valori

Ma esaltare, anche attraverso simboli, la svastica, come si fa oggi da parecchie parti, è condannare in modo scellerato l’umanità al Male oscuro di cancellare dalla storia l’utopia.

I becchini del progresso hanno ancora l’anima nera.