A Barcellona è stata battaglia.

Tredici morti, ( due italiani) novanta ferirti sulle Ramblas.

E stanotte conflitto a fuoco fra forze dell’ordine e una cellula terrorista, con la morte di cinque attentatori a sud  della città catalana.

Non c’è molto da scrivere: tutto è già stato scritto.

Ci sarebbe da studiare per tentare di migliorare la nostra vita, sperando nell’intelligence,nella diplomazia internazionale, nella fine della guerra in Medio – Oriente, nella buona sorte che non ha ancora consentito che l’Italia fosse colpita.

Speranze agostane.

Centinaia di miglia di donne e bambini uccisi dai bombardamenti Occidentali non possono nascondere come l’integralismo religioso sprezzi i diritti umani, soprattutto quelli delle donne nei  paesi a religione integralista islamica, che sono vere bestie da soma per alcune radicalità religiose.

L’antisemitismo di sinistra, che era solidale con la lotta della liberazione della Palestina, non ha più niente da dire, anche se l’Isis rimane un’organizzazione di estrema destra, secondo i parametri occidentali.

Dietro i terroristi che praticano lo stragismo poi, come sappiamo bene in italia, ci sono i soliti interessi che è inutile elencare: servizi segreti deviati,( Caso Regeni), lotte economiche,  guerre dimenticate ( Yemen), migranti che vengono tacciati di terrorismo solo perchè non hanno la pelle bianca.

Troppo complesso: l’Egitto è in prima fila nella lotta contro il terrorismo, così come nella tortura degli oppositori, ad esempio.

” Buttiamogli la bomba atomica”, è lo slogan che vince al bar, mandiamoli al loro paese,non sempre si può dire, considerato che gli stragisti dello stato islamico sono spesso, spagnoli, francesi, tedeschi, inglesi e pure italiani.

Rimane, a livello di massa, purtroppo, il pensiero dominante di ” Libero”, il ” Giornale”, il ” Tempo di Roma” e siti di varia natura della destra radicale che in fondo, si fregano le mani.

Tutti i morti dello stragismo saranno alle elezioni martiri della libertà, non vittime innocenti.

La strumentalizzazione facile cova sotto il cordoglio,la paura è di tutti.

Non resta che ribadire che il terrorismo non vincerà, nè cambierà le nostre abitudini.

Non tutti siamo Crociati, non tutti siamo infedeli, non tutti abbiamo nel cuore un dio della guerra e della morte di matrice imperialista e colonialista.

Eppure siamo sotto tiro.

Quasi fossimo in Medio oriente, in Israele, a Damasco, in Siria…..