Parlare di legge elettorale dopo quello che è accaduto il 4 dicembre sembra un paradosso.

Quel giorno fu bocciata la riforma Renzi -Boschi che prevedeva la soppressione del Senato,  e sanciva la norma dei capilista bloccati.

La democrazia vinse, si disse, perchè quello di Renzi era un tentativo di presidenzialismo mascherato, ai danni del legislativo.

E va bene.

Poi, se non sbaglio, i referendari talebani ( D’Alema,Cinque stelle, e tutti gli anti – renziani), si ripromisero di fare una VERA  legge elettorale che garantisse la governabilità del paese.

Tutti sanno come è andata a finire.

Oggi si discute ancora come fare una legge elettorale: o meglio come ritagliarsi un abito su misura per vincere le elezioni o per non perderle.

Il motivo è semplice.

La  consulta ha bocciato il Porcellum e l’Italicum per incostituzionalità

Ora l’accordo Renzi _ Berlusconi – Cinque stelle  è  in procinto di elaborare un sistema proporzionale dove vincerebbero tutti, e non perderebbe nessuno.

Un maggioritario misto, con sbarramento al tre per cento, andava bene a   a cani e porci.

Ma con lo sbarramento al 5%, ad oggi in Parlamento andrebbero Cinque Stelle, PD, Forza Italia e Lega-

A Destra Berlusconi non deve cercare il listone con Salvini e Meloni, a sinistra il listone lo cerca Pisapia  con art1. e Sinitra italiana. per arrivare al 5%, Alfano e i centristi sono tagliati fuori, i cinque stelle contano di arrivare primi e fare un governo di minoranza, il Pd può allearsi con Berlusconi o Pisapia.

Il maggioritario pulito non se lo vuole giocare nessuno, non siamo in Inghilterra, in Francia, manco in Germania dove la legge proporzionale è chiara e distinta come le idee cartesiane.

Qui si va con il latinorum del post Porcellum,Italicum, Provincellum, Rosatellum, sul quale fare sarcasmo non solo è inutile, ma è patetico.

Ora c’è il Germanellum, che promette elezioni in autunno, così che la legge di bilancio se la giocheranno nella campagna elettorale.

Siamo in Italia dove alle promesse di democrazia seguono le paludi, i pantani, le ripicche della politica delle intercettazioni, delle leggine ad personam, dei traffici sottobanco.

Quando si dice che in Italia non c’è democrazia non si dice una cosa esatta: c’è la democrazia fintanto che non si toccano gli interessi di quelli che   giocano con la rappresentanza del popolo, come si gioca con le figurine.

Un posto in appalti milionari, celo.

Un posto  nel giro giusto delle Banche, celo.

La guerra vera alla corruzione, manca.

Una legge sul lavoro chiara, manca,etc

Alla fine l’album sarà l’ennesima rappresentazione di una democrazia talmente fragile, che sembra fatta apposta per rompersi.

“Fummo Gattopardi e leoni”, diceva il Principe di Salina.

Ora ci saranno solo iene e sciacalli, anche se il partito animalista della Brambilla promette il nuovo movimento trasversale.

Siamo pessimisti?

Qui si aspettano le elezioni amministrative di giugno.

Poi, per l’ennesima volta, di vedrà.

Nessuno vuole il cerino in mano quando a ottobre ci sarà la ventilata manovra lacrime e sangue sui conti.

Andare a votare il 24 settembre o i primi di ottobre è comunque folle: campagna elettorale sotto l’ombrellone fra flussi di migranti, notti italiane alla movida, calcio mercato,con i partiti che si preparano alle gradi manovre del tutti vincenti, ma nessuno governante.

E la sinistra? Lavori in corso.

CONTINUA.