Bisogna dare credito a Ernesto Galli della Loggia che, sul Corriere della Sera ha attaccato duramente i Cinque Stelle e Beppe Grillo per la loro presunzione e ignoranza politica?.
In effetti quando senti le dichiarazioni di un esponente Cinque Stelle, sai già quello che dirà.
Ad ogni domanda la risposta è la stessa:
” Vede, dottore ( giornalista intervistatore di turno), noi questo problema lo abbiamo affrontato presentando in parlamento un disegno di legge che poi è stato bellamente accantonato. dalla maggioranza, soprattutto il PD, in questo caso si è mostrato ipocrita eccetera, eccetera, eccetera..
Da qualche tempo però a sinistra c’è una certa attenzione verso il movimento di Casaleggio – Grillo.
Un parte della sinistra, a sinistra del Pd, quella che una volta veniva chiamata “revisionista”, e oggi è socialdemocratica, apre ai Cinque stelle contro un probabile futuro di grande coalizione fra Pd e Berlusconi.
I Cinque stelle, che ora con la democrazia diretta vorrebbero mettere i sindacati al palo, sono un fenomeno politico unico in Europa, perchè sono riusciti a raccogliere l’insofferenza generalizzata verso il Palazzo.
Solo che i Cinque stelle, hanno paura di schierarsi.
.Così, in sintesi, a volte sembra che i Cinque Stelle siano i nuovi partigiani di un movimento generico fatto di frasi fatte e luoghi comuni.
In questo modo vincere le elezioni, superando antichi steccati novecenteschi, è possibile,
Tutti sono colpevoli del disastro, tranne chi si è redento nel movimento della democrazia diretta.
Un sondaggio di Diamanti su Repubblica ci dice che il 20% dell’elettorato dei Cinque stelle ha affinità con la Lega, il 15% con Sinistra italiana, solo il 7% con il Pd, il 10% con Forza italia.
E’ questo il vero partito della nazione.
Certamente tanti usciti dalla sinistra e confluiti nei Cinque Stelle, disperati per il grigiore e l’incoerenza del riformismo di sinistra, vedranno il meno peggio nel furore polemico dei grillini.
Certamente il movimento ha dato uno scossone positivo ai partiti e alla loro degenerazione istituzionale.
Ma non basta.
Non ci sono solo da abolire i vitalizi.
I cinque stelle lo sanno.
Per questo che a Ivrea hanno imboccato un nuovo corso, di strategia, di governo, di buone intenzioni riformiste.
Bene.
Rifondare una repubblica avendo come fine la distribuzione della giustizia in ogni senso perchè la distribuzione della ricchezza, non la puoi far solo con una legge, è il primo punto.
Rifondare un’ Europa per ritrovare momenti di patos comune, con ideali condivisi che vengono da lontano e che soprattutto rifiutano i nazionalismi sciovinisti, i razzismi latenti, le caricature di orribili dittature, ( Orban e Le Pen fanno sinceramente piangere), e un mercato del lavoro solo favorevole alla religione delle multinazionali, è il secondo.
Se su questi temi ci si attesta sulle posizioni della Lega e degli euroscettici, c’è da star sicuri che i Cinque stelle saranno i traghettatori di un movimento serioso, ma non serio,tutto dedito ai diritti, ma poco propenso a elencare i doveri dei popoli e dei governi.
Il repubblicano Giuseppe Mazzini padre della patria, aveva ragione:
bisognerebbe fondare una repubblica dei doveri.
Solo quando non si negozia il proprio dovere di cittadini, i diritti vanno pretesi e tutelati.
Così nacque l’intransigenza rivoluzionaria virtuosa e democratica.
Se no è solo sicumera, mercato delle panzane, e miseria dello spirito.