Briatore, uno degli uomini più intelligenti del pianeta terra, ha fatto infuriare i giovani in cerca di lavoro dicendo in televisione:

che in America i ragazzi, vanno via di casa a 17 anni per trovare lavoro e per studiare.

che     in italia, invece, i giovani in generale, preferiscono stare vicino alla nonna e alla mamma che preparano loro gli  spaghetti,

che, lui non sa come si faccia a vivere con 1.300 euro al mese.

Il Briatorismo è uno di quei fenomeni da baraccone che non vale la pena di commentare.

Si vede, però, che il personaggio vive fuori da ogni dimensione drammatica della realtà.

E’ vero che Briatore prima di essere un quotato manager di locali a Dubai, Porto Cervo, Montecarlo, Malindi,si è fatto da solo venendo dalla gavetta.

Ma io conosco,  giovani, e meno giovani, che vivono con mille euro al mese.

Anche con ottocento.

Li conoscono tutti.

Non sono spaghettari, non sono mammoni, non sono una delle categorie sociali che il qualunquismo demagogico della idiozia di destra, partorisce dalle viscere del mitologico self- made- man.

Sono giovani laureati, intelligenti, oppure diplomati con voglia di fare, che cercano  un lavoro qualsiasi, purchè li renda indipendenti,quel tanto che si può per non pesare sui genitori.

Guadagnano poco, lavorano molto, quando c’è lavoro.

Oppure non lavorano affatto.

Sono persone normalissime di un mondo normalmente banale, dove chi ha fatto i soldi pretende di essere un guru, un filosofo che può dettare alle masse giovanili stili di vita, e modalità di comportamento.

Nulla è impossibile”, basta aver voglia di lavorare,il “tutti possono diventar ricchi, basta volerlo”, non solo è falso, ma è il peggior insulto a chi ogni giorno tira la cinghia.

Se il “cretino di sinistra” di Sciascia era quello che faceva le cose difficili per essere considerato profondo, il “cretino di destra” di oggi fa le cose facili per essere considerato concreto.

Entrambi hanno un pregio: sono finalmente uguali nella loro idiozia.