Ogni tanto la guerra “sporca” entra nelle case della pace terrificante dell’Occidente.
Ha ragione lo scrittore siriano Muhammad Dibo, che sul Corriere della sera ha denunciato che è almeno da sei anni che Assad stermina il suo popolo, con il tacito consenso di America, Europa, Russia, senza che si intravveda una soluzione.
Lungi da noi improvvisarci esperti di politica internazionale, (i molti che parlano ripetono le stesse cose dal 1991, prima guerra del Golfo).
Ma affermare che nessuno abbia una soluzione a breve del conflitto è puro realismo e onestà intellettuale.
I bambini uccisi dai gas chimici fanno impressione ad un opinione pubblica da paesi ricchi, che pensa ai propri figli come fossero indenni all’infinito dalla sciagura della guerra.
Poi, naturalmente, quando si scopre che un traffico d’armi redditizio, che una geopolitica subordinata ancora all’ex colonialismo, vale di più di milioni di bambini maciullati dalle guerre, allora si ridiventa all’improvviso cultori dell’umanesimo cristiano del ” lasciate che i pargoli vengano a me”.
Fino a dopodomani.
Quando i bambini accompagnati dai genitori si trascineranno vicino a qualche frontiera dove il filo spinato si accompagna ai dazi doganali, allora il ” Sinite parvulos venire a me” è già conteggiato tra le quote di accoglienza.
Fra le scartoffie burocratiche di qualche diplomazia è pronta una lista di Schindler che possa coniugare la continuità della razza umana con la bilancia dei pagamenti.
Inutile fare come Trump:dare la colpa ad Obama perchè non ha contrastato Assad.
Quando Obama intervenne in Libia fu attaccato da sinistra, quando cercò di limitare l’espansionismo coloniale nei territori palestinesi fu attaccato da destra, se non si muoveva era considerato un pavido, se si muoveva, il continuatore dell’imperialismo americano.
E poi secondo Assad, sarebbe stato l’Isis a bombardare un deposito di armi chimiche…
Da papa Francesco, alla radicale Emma Bonino e da varie associazioni umanitarie è da anni che si reclama un corridoio umanitario per evitare coinvolgimenti delle popolazioni civili nella guerra in Siria, Iraq e Libia.
Parole al vento.
Poi arrivano i kamikaze, quelli del ” Vento divino”, che in nome della religione, in nome dell’odio verso l’Occidente, si suicidano in modo consapevole nelle metropolitane di mezzo mondo.
Quando c’erano Usa e Urss, quando c’era la guerra fredda, le guerre proliferavano nell’ordine mondiale stabilito a Yalta.
I bambini vietnamiti uccisi dal napalm sono un ricordo di un mondo più equilibrato, quando con il telefonino non potevi trasmettere in diretta la morte
E’ questo il paradosso del suicidio della civiltà della tecnica e del capitalismo dal volto umano del ceto medio post – ideologico.