Dopo una settimana di guerre stellari fra iracheni, iraniani,israeliani,libanesi,siriani, americani,russi,ucraini una cosa è certa.

La terza guerra mondiale a pezzetti, come amano dire gli analisti del sabato sera, avverrà a reti unificate.

E’ questa la sola certezza del primato dello spettacolo della guerra, sulla guerra dello spettacolo con le dimissioni Rai di Amadeus

Il sabato scorso,quello dei droni, personalmente mi ha ricordato la notte del 17 gennaio 1991, la prima guerra del Golfo, con lo scontro, mi sembra, fra Cruise e Patriot, con il bombardamento chirurgico di Bagdad, con la situation Room mobilitata da Bush padre.

Là c’era Saddam Hussein contro tutti. Qui il fondamentalismo teocratico iraniano, che fornisce droni a Putin, che massacra il dissenso interno, che bercia contro il Grande Satana, dopo aver fatto sapere che in caso di contrattacco israeliano la risposta sarebbe stata ancora più dura,ha dovuto rientrare nel solco dello show must go on: droni a go go,ma senza far vittime.

Naturalmente, ormai è risaputo, invece di analizzare la questione con la prospettiva di una tregua per Gaza,  (o un referendum per l’ Ucraina) compresi ostaggi, i veri guerrafondai con il sangue agli occhi vs l’ Occidente, amano includere nei loro commenti una certa indulgenza verso il governo iraniano che aiutando Putin, si schiera decisamente vs l’imperialismo della Coca Cola,del rimbambito Biden,in attesa che arrivi Trump, l’ uomo della Civil  War ( film da vedere),compagno di merende dei reazionari planetari.

Vecchie categorie logore da guerra fredda,tifo da stadio, Medio Oriente judenfrei: il calderone rossobruno e nazista ha trovato la strada della campagna finto pacifista sine die per il proprio target.

Israele intanto prepara il massacro di Rafha e continua a bombardare Gaza.

E i palestinesi muoiono.