E ‘ stato commemorato dal Ministro della Cultura e dal presidente del Senato, con tutti gli onori che spettano ai grandi italiani, l’ anniversario dell’ uccisione di Giovanni Gentile filosofo di fama internazionale, freddato dai  partigiani dei Gap il 15 aprile 1944.

Non si sono mai spente le polemiche per quell’ omicidio.

Il filosofo dell’ attualismo ,( secondo Gentile il pensiero diviene non le cose, cioè la realtà è la sintesi di pensiero e pensato,autocoscienza),scrisse insieme a Mussolini la voce fascismo sulla Enciclopedia Treccani,fu ministro dell’ istruzione nel primo governo Mussolini,sua la  celebre riforma mai morta,aderì senza esitazioni alla Rsi dopo l’8 settembre

E questo ultima scelta non gli fu perdonata dai comunisti.

A Martin Heidegger,suo coevo che contrariamente ad altri intellettuali tedeschi ,rimase in servizio sotto il Terzo Reich di Hitler, non fu torto un capello dagli Alleati dopo la sconfitta dei nazisti.

Ma lì non c’era la guerra civile

Non si uccidono i filosofi,dunque, perché la loro colpa,come nel caso di Giovanni Gentile,fu quella di coniugare idealismo  filosofico con fascismo, quando il regime usava violenza e mieteva morte in tutta Europa e Africa,tanto per ricordare.

Era un uomo pacifico,che aveva rotto il sodalizio con Benedetto Croce,non solo su Hegel,ma soprattutto sul fatto che mentre il nostro scrisse il Manifesto degli intellettuali fascisti, Croce rispose con il Manifesto degli intellettuali antifascisti.

D’ altronde lo  stesso Gentile si servì di intellettuali antifascisti per redarre voci dell’ Enciclopedia italiana che gli costarono critiche aspre da parte dei fascisti intransigenti.

Il fascismo per Gentile era Mussolini,  che avrebbe conquistato il consenso di tutti gli italiani: grandissimo filosofo,ma come politico sbagliò tutto .

Massimo Cacciari al Senato inaugura, con una  relazione, il convegno di studi su Giovanni Gentile.

La storia della filosofia,comunque,deve tanto al follower del caporale criminale Benito Mussolini.