L’autore delle Benevole,sontuoso libro da leggere tutto d’un fiato perchè tratta la seconda guerra mondiale dal punto di vista di un carnefice delle SS, non molto tempo fa sul Corriere della Sera ha scritto in modo lapidario un articolo sulla guerra in Ucraina che taglia il cordone ombelicale fra chi non sostiene Putin, ma nemmeno Zelensky,in un’equidistanza generica vs. la guerra.
La frase del titolo, oggettivamente non contestabile, ci dice che storicamente essere costretti a difendersi vs.chi è più forte comporta un prezzo di dolore e sangue che è difficile negoziare parlando di costo delle armi,delle bollette del gas e della luce.
Quando si invita Zelensky a cedere qualcosa in modo da consentire un negoziato si fa un dono più alla propria coscienza,contraria giustamente alla guerra,che al popolo ucraino che ha chiaramente dichiarato di essere un popolo unito per la libertà.
La Nato ha permesso il’ 68 in Europa,il patto di Varsavia ha negato il 68 in Cecoslovacchia… come pensava pure Berlinguer,vogliamo negare la resistenza agli ucraini ?
Sembra che ai pacifisti pro Putin non freghi niente di avere a che fare con un dittatore che invade stati di diritto,ammazza gente innocente, reprime il dissenso interno con l’assassinio.
Non vorrei essere provocatorio nella liturgia de sinistra,ma chi vuole fare finire la guerra imperialista dovrebbe fare quello che Lenin fece.
Trasformare la guerra fra nazioni in guerra civile con queste parole: “la rivoluzione significa la più intensa,furiosa ,disperata lotta di classe e guerra civile”
Quindi sempre di uccidere si tratta,come nella rivoluzione francese,americana,russa,come nella guerra civile in Italia,come nell’antifascismo contro i nazisti etcetcetcetc come in tutte le guerre civili levatrici della storia per dirla alla Karl Marx.
Cosa brutta la guerra imperialista,ma la guerra civile non è un pranzo di gala.
Se poi la paura della guerra significa quiete,pace superficiale, possibilità di alternare guerra e pace a seconda delle buone letture,allora i titolari del no war si facciano indietro, perché i posti delle anime belle sono già tutti occupati.
Ma la criminalità di Putin,amico di Trump e Khamenei non merita la pace, che sarebbe terrificante comunque,senza la giustizia.
Merita giustizia non dai tribunali della storia,ma da quella degli offesi.( dai 6 ai 14mila bambini deportati in Russia dall’Ucraina,proprio come fecero i nazisti di Rosenberg)
A meno che non si ritirino le truppe a prima del 24 febbraio e venga indetto un referendum vero su Donbass e Crimea,ad esempio.
Alla fine un rimando filosofico: ‘ io vado a morire,voi a vivere,solo il dio sa qual è la cosa migliore” – Socrate.

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