Il termine hegeliano aufhebung in italiano non esiste.
Convenzionalmente si traduce con toglimento o superamento.
Hegel in questo modo spiegava l’incessante movimento dialettico dell’esistente.
L’acqua,ad esempio, è il superamento della negazione parziale dell’idrogeno e dell’ossigeno; ma anche della loro affermazione, in una sintesi che non è né idrogeno,né ossigeno.
Il superamento,quindi, è un togliere e conservare,che spiega secondo Marx,allievo di Hegel dal punto di vista della dialettica, anche il conflitto fra proletariato e borghesia.
Il loro superamento era individuato nel socialismo.
Ebbene la fine della storia del superamento potrebbe essere la fine della storia del socialismo.
Ma non è così,la contraddizione non finisce,il vero infinito è la dialettica,la quiete è solo quella dei camposanti.
Senza la pace, in conflitto con la guerra, non esisterebbe la storia, così che la vita senza il suo opposto la morte,non sarebbe vita.
Se si obietta che questo sia semplicemente un panlogismo tragico per cui solo la guerra e il conflitto possono essere l’irresistibile certezza del divenire, non è colpa della filosofi come galleria di pazzi.
Ma della coscienza volgare,non popolare,che accetta che le cose siano il frutto solo del volere e del potere , e non della dialettica del superamento incessante di ogni cosa, nel suo contrario.
Volere ciò che accade, sostenevano gli stoici,e poi Spinoza,e poi Hegel dove la logica coincide con la dialettica lasciano poco spazio a scorciatoie accomodanti.
La troppa filosofia,dicevano i medievisti può condurre alla follia.
Oggi non c’è pericolo: la cultura di massa conduce solo all’idiozia.

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