J.Luc Melenchon non è un nuovo Lenin,ma in Italia non ha eguali,se si pensa al suo venti e passa per cento alle presidenziali, quale rappresentante della sinistra radicale.

Dopo il discorso di Putin sulla piazza Rossa il 9 maggio, che ha consacrato la patacca del nazionalismo reazionario travestito però da vetero comunismo, le posizioni anti atlantiste trasversali si sono rafforzate.

“Fuori l’Italia dalla Nato,fuori la Nato dall’ Italia”,anche se fu Berlinguer a preferire la Nato al patto di Varsavia nel 1977,ma allora il Pci e l’Urss erano considerati revisionisti dalla sinistra extra parlamentare.

Oggi non è presente come slogan mitologico nelle piazze italiane,finora disorientate e mai all’insegna di “Russi go home”.

Più che altro si va rafforzando la separazione fra Usa e Inghilterra,pronte alla guerra di lunga durata contro la dittatura putiniana e un Europa con Francia,Italia,Germania e Spagna più dialoganti, anche perché vicine al teatro di guerra e lontane dall’arrivo del gas russo.( Draghi ospite di Biden, ieri,comunque,ha rilanciato l’alleanza storica fra i due paesi).

Chi non vede l’ora nella gauche di superare le basi americane con missili puntati sul nemico di turno?

Gli Stati Uniti sono contrari,inutile nasconderlo,alla pace con Putin da parte dell’Ucraina senza che questi abbia rinunciato al suo imperialismo: cioè in pratica fino a quando il putinismo non verrà eliminato politicamente.

L’ Amerika della Kappa e spada,tramite Nato,settimane fa ha convocato nella più grande base europea,tutti i paesi che vogliono spendere in armi per la questione Ucraina.

E allora fuori l’Italia dalla Nato, dall’Europa, dall’Euro, autarchia per materie prime, pizze, mandolini ,mafia e fascisti,evasione fiscale, Italexit alla Paragone, komunismo alla Fusaro, profitti di guerra alla Toti.. tanti morti sul lavoro..?

La colpa è dell’ antiamerikano che è in noi?

Oppure l’altra America di Martin Luther King,Malcolm X,Angela Davis,Miles Davis,le Pantere Nere fino a Black live matter…etc, li lasciamo al folklore?

Il partito comunista cinese,che non dimentichiamolo, salvò dall’indigenza del colonialismo occidentale e giapponese milioni di persone, ora naviga nel libero mercato con la disinvoltura di una mega multinazionale americana.

E sostiene che la Nato è un retaggio della guerra fredda, stando anima e core con Putin, con ragione sua.

Dimentica anche che nel 1989, in piazza Tienanmen, vi fu la mattanza dei giovani gorbacioviani cinesi in pieno stile guerra fredda.

Anche l’Anpi ha ribadito nel suo congresso di Riccione, che la Nato è un ombrello militare desueto e anacronistico, forse da ripensare.

E ha ragione se si pensa che risale ad un mondo dove non c’è più contrapposizione fra comunismo cattivo e capitalismo buono o viceversa.

Cia e Nato in Italia non erano agenzie di libertà, ma organizzazioni che coprivano lo stragismo fascista e mafioso come massima espressione dell’anticomunismo.

E poi anche se l’Europa dei lumi fosse solo una congrega di guerrafondai servi degli Usa,non è facile uscire da uno schema che regge dal 1949,ci vogliono decenni.

Quindi la decostruzione della Nato potrebbe essere un obiettivo a lungo termine,da porre sul tavolo della autonomia verso gli Usa,da parte di una Europa che rifiuta l’imperialismo, e lavora per un’unione europea vera, perché democratica e antifascista.

Per cui considerando che per un grande storico come Kershaw, ad esempio,gli uomini che hanno cambiato la storia sono Koll e Gorbaciov con la caduta del Muro,( opinabile,ma interessante),uscire dalla dipendenza Usa vuol dire forse cercare la diplomazia a tutti i costi.

Così forse prima e’ auspicabile fermare la guerra cercando di parlare con la Russia,che non può essere cacciata su Marte.

Sono speranze,ovvio,solo istanze concettuali astratte.

Il cessate il fuoco con o senza Nato è da conquistare a breve, come spera il popolo ucraino ( e forse quello russo e pure quello europeo) che non vuole vivere con il massacro del day by day,aspettando che l’Occidente sciolga le sue paure.