La crisi in Ucraina sta cambiando i palinsesti dei media più accreditati.
Le cifre su contagi,terapie intensive e morti stanno lasciando il posto al Donbass,allo zar Putin,a iconografie e fotografie che ricordano Armate rosse,steppe ghiacciate,civili evacuati : tutta la guerra minuto per minuto.
Ora i vari esperti,incontestabili per ché non tutti siamo politologi internazionali,hanno preso la prima pagina ai virologi incontestabili,perché non tutti siamo medici…
Tranne per quelli che a cinquant’anni, senza vaccino,non possono andare al lavoro, la riapertura verso il mondo sollecita il sorriso di averla scampata.
Quella che era giudicata come una guerra,la pandemia dalle varianti maligne,sta per essere archiviata e mercificata in migliaia di breviari del buon salutista per dire che il mondo continua anche perché c’è ancora spazio per una guerra vera,con ultimatum, retromarce,una fine del mondo che non ci sarà,ma che farà audience.
Pensierini:
Le sanzioni contro la Russia, dopo che Putin, partendo da Lenin e citando Stalin in mondovisione, ha strumentalizzato la storia del sovietismo, sono la logica conseguenza della violazioni degli accordi di Minsk dopo la crisi del 2014 in Ucraina, con la rivolta pilotata dagli occidentali contro il governo filorusso.
Invece di gridare all’unisono” pace in terra agli uomini di buona volontà”,sui social, intanto, cominciamo ad assistere al derby fra tifosi dei filorussi separatisti e esercito ucraino in un crescendo di disinformazione e guerra totale a colpi di menzogne.
Se c’è una guerra inutile è quella che si prospetta fra lo sguardo ad oriente di Putin e quello ad occidente di Zelensky.
Putin ha già vinto perché, per la prima volta dopo la fine della guerra fredda, è stata messa in discussione la presenza della Nato, come supervisore del capitalismo occidentale anche nell’Est.
Putin ritiene che una parte di quella che era l’Unione Sovietica ( l’Ucraina), non possa finire nell’orbita dell’Occidente.
Insomma scontro fra imperialismi post ideologici sulla pelle di milioni di cittadini; le sanzioni prospettate dall’ Europa e dall’Atlantismo sarebbero micidiali per l’economia russa.
La soluzione più logica che si aspettano le Cancellerie europee e mondiali sarebbe quella della diplomazia ad oltranza, pure se il Donbass filorusso rimane un dato di fatto di 7 milioni di abitanti.
Se invece è questione di strategie di un nuovo – vecchio mondo fatto di nazionalismi feroci siamo tutti nei guai: gridare al terzo conflitto mondiale è puro sensazionalismo mediatico.
Quando nel 1991 l’Urss si dissolse all’inizio il plauso generale andò a Gorbaciov,che aveva evitato un bagno di sangue nazionalista,etnico e religioso fra i vari stati.
I russi hanno tutte le ragioni storiche per non fidarsi degli Occidentali,(da Napoleone a Hitler e Mussolini),ma anche l’Ucraina ha il diritto ad una piena indipendenza da stato di diritto.
La democrazia dello zar non combatte la destra ( vedi feeling con Salvini, Orban), combatte la democrazia parteggiando per la democratura..dei Romanov..
La domanda è semplice:il popolo russo e ucraino davvero vogliono la guerra?
Direi di no,anche se una giusta quota omeopatica di antimperialismo americano ci vuole sempre, per capire i russi.

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