Le manifestazioni per commemorare la strage degli innocenti di piazza Fontana, l’incriminazione di Pietro Valpreda e la” caduta”di Giuseppe Pinelli dal quarto piano della Questura di Milano sono ritornate in piazza dopo il Covid.
Qualche polemica in piazza ieri per la presa di distanza dello sciopero del 16 dicembre da parte del sindaco Sala durante la cerimonia ufficiale ( poteva risparmiarsi),ma nulla più.
Dagli anarchici ai centri sociali,dai comitati antifascisti all’Anpi, nessuno ha mai messo in discussione la strana morte accidentale di un anarchico e le vigliaccherie di Stato di una mattanza che ha dato il via allo stragismo in combutta con fascisti,nazisti,Cia,servizi segreti,maggioranza silenziosa reazionaria.
Questa è la storia che si dovrebbe studiare a scuola.
Quelli che invece hanno la memoria corta sono quelli che non riconoscono nella strage di piazza Fontana l’inizio di una guerra civile da parte della borghesia reazionaria italiana.
Da quella data, classe operaia,studenti,intellettuali, proletariato di sinistra sono stati per un decennio sotto il tiro dell’anticomunismo da guerra fredda,ove gli anarchici e i comunisti venivano puntualmente sacrificati e maciullati sull’altare della difesa dai barbari sovversivi.
Allora Giuseppe Pinelli per me,che nel 1969 avevo 19 anni, e per altre milioni di persone, è sempre stato un esempio di virtù e coerenza antifascista rivoluzionaria.
Nel 1969 i nonni dei fascisti di oggi erano Almirante e Romualdi che discettarono sulla difesa della razza,comandando retate omicide vs.i partigiani con il benevolo plauso dei camerati nazisti nel 1944 45.
(Quando Giuseppe Pinelli era staffetta partigiana nella Brigata autonoma Franco).
Oggi sono desiderabili nomi per una toponomastica da repubblica sociale italiana, proposti da alcuni sindaci fascisti e leghisti.
Il proletario anarchico Pinelli e la sua famiglia si sono sempre battuti contro il male assoluto del nazifascismo.
Per questo il 15 dicembre rimane una vergogna delle tante della nostra storia.
Perché Giuseppe Pinelli era innocente, come le altre 17 vittime della strage, questo è il fatto incontestabile che bisognerebbe gridare in faccia a Salvini,Meloni,Berlusconi, i patrioti non certo di una Repubblica antifascista.
Ma noi siamo e saremo con Pino,sempre, senza retorica,ma con determinazione forte e serena.
Il suo idealismo,la sua mitezza erano già la rivoluzione in itinere.
Per noi è il senso profondo di una scelta.
NB. Per la strage nessun colpevole. E un tweet del senato poi rimosso, denunciato da Fratoianni, faceva riferimento alla pista anarchica.

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