Ferragosto da urlo per il turismo nonostante caldo torrido,incendi,green pass etc.
Le discoteche però sono chiuse,le feste ridotte e al loro posto la socialità giovanile e giovannea si materializza negli hub vaccinali.
C’è poi una stortura che sa di zozzura da parte del fascio – leghista Durigon che preferisce la storia del fratello del Duce a Falcone e Borsellino,ma ormai è folclore anche per Antonio Cassese.
Proseguono omicidi di donne e morti sul lavoro:enfasi spenta perché la gente vuol dimenticare tutto e subito.
Ma noi siamo tristi per la scomparsa di Gino Strada, chirurgo fondatore di Emergency,uomo ” contro” che difendeva i malati, i deboli i disperati di qualsiasi etnia,nazione, continente.
Che aveva fatto della sua missione una scelta propedeutica alla lotta per un mondo migliore.
Che detestava le guerre imperialiste,ma non la guerra contro l’ingiustizia.
Fra tanti eroi fasulli della banalità lui non c’era, perché era di parte,un partigiano della pace e della solidarietà dotato di un amore universale.
I media corretti lo hanno chiamato, post mortem,filantropo: quelli che lo ritenevano un estremista pericoloso, una “zecca comunista”,sono stati silenti nella loro nullità.
Le solite anime belle alla Ualter Veltroni hanno omaggiato Strada come fosse in odore di santità laica.
Ora che non c’è più.
La sinistra fru fru e la destra reazionaria fanno la gara dei sepolcri imbiancati,disdicevole ipocrisia.
Gino Strada invece non accettava tutto,non parodiava il dramma.
Ad un mondo impossibile da sopportare nelle sue violenze contro i diseredati contrapponeva l’arma della critica della sua prassi umanitaria,senza le smancerie di rito.
Pax et bonum,dottor Gino Strada.
Ciaooooooooooooooooooo

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