In una tragedia come quella in atto i morti causa Covid si contano a migliaia.
La situazione economica, soprattutto per i non garantiti, i lavoratori precari e poveri, o quelli senza contratto, quelli in nero, quelli che campano di lavoretti, non certo la borghesia sporca che piange miseria dopo aver fatto soldi a palate portandoli in paradisi fiscali, è drammatica.
Eppure il politicume al ribasso dei partiti va avanti come se nulla fosse: senza un progetto, una strategia, un colpo d’ala liberatorio della monnezza parolaia di alleanze fittizie e interessate.
A proposito Ilvio Diamanti su Repubblica sottolineava che il grande centro, quello che una volta era la roccaforte della Democrazia Cristiana, in pratica non c’è più.
Tre giorni dopo l’istituto Cattaneo ribadiva che con la crisi dei Cinque stelle si va verso il tradizionale bipolarismo centro destra, centro sinistra.
Contraddizioni di sondaggisti, tutte ipotetiche, ma da tenere in considerazione.
Anche se le grandi manovre in tempo di Covid lasciano il tempo che trovano, poichè gli artifici di palazzo sono meno importanti quando si rischia la pelle, la salute, la borsa della spesa, la depressione per angoscia del futuro, prenotarsi un posto al sole nella contesa del consenso elettorale va sempre bene.
Alcuni politici fingono di essere scacchisti che giocano con intelligenza e determinazione la politica parlamentare, in realtà fanno il gioco delle tre carte.
Così Italia Viva di Renzi, + Europa della Bonino e Azione di Calenda, tutti insieme a quasi un dieci per cento di suffragi, ogni tanto impallinano il governo Conte per le mancanze su salute, scuola, dpcm confusi….
In effetti si accingono all’operazione cara a Craxi nella prima Repubblica: fare l’ago della bilancia fra destra e sinistra ( ai tempi era fra Dc e Pci).
Un centro che guarda a sinistra, ma non è chiude a Forza Italia.
C’è anche l’ipotesi che Pd e Cinque Stelle tengano il patto di legislatura nonostante la guerra interna di Casaleggio versus di Maio, Diba contro Crimi etc.; agli stati generali, infatti, ha trionfato la lotta tra correnti in stile democristiano doroteo.
Lega e Fratelli d’Italia all’estrema destra , oscillano fra la voglia di collaborare con il governo con il contagocce e la tensione verso nuove elezioni che loro stessi sanno non ci saranno a breve.
Solo Forza Italia, sempre timidamente, cerca di assemblare al centro il moderatismo elettorale, proponendo un tavolo con il governo per la manovra di bilancio del 2021.
Così anche l’estrema destra da un po’ di tempo ( Giorgetti e Meloni) guarda al centro ( destra) con più convinzione di prima, Salvini sproloquia di rivoluzione liberale.
E’ tatticismo da operetta: il segreto di Pulcinella è che in un periodo di fame per fare il rivoluzionario di destra devi avere il carisma dei duci del fascismo e del nazionalsocialismo autentico.
Oppure i miliardi di Trump, non certo le felpe di Salvini.
In Europa, l’estrema destra italiana sbarcherebbe volentieri nel Ppe.
La connotazione radicale alla Visegrad, no Europa, no migranti, no euro, no diritti civili ( vedi Polonia e Ungheria e il Recovery Fund) sono termini che non attraggono più nessuno.
Se non hai le istituzioni europee vicine non puoi spendere in debito, fare manovre finanziarie, anticipare fondi di emergenza.
Il centro è diventato l ‘ombelico del mondo.
Sperare che a tarda primavera arrivino i fondi della Next generation alias Recovery plan,alias Recovery fund, per provare a spegnere l’incendio della crisi, è interesse universale: l’Italia è una e indivisibile solo fino a quando si cercano i soldi.
Poi quando si tratterà di riceverli e investirli ci si troverà davanti all’Europa delle nazioni, delle regioni, delle province, dei paesi, dei borghi, dei quartieri, dei condomini.
Insomma a garantire l’equilibrio del sistema dovrebbe essere il vecchio bipolarismo a sistema maggioritario, dove la destra della sinistra si bilancia con la sinistra della destra.
Con un centro che detti la linea del buon senso, commestibile anche al futuro presidente della Repubblica.
Ps. per la sinistra a sinistra del Pd, radicale per quello che rimane, c’è solo un posto a traino del Pd.Mi sembra
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prof. di filosofia e storia a Milano al Vittorio Veneto, al Liceo artistico Brera, pubblicista su Corriere della Sera ( scuola), Lotta continua, Re Nudo,testate straniere,autore dispense università filosofia antica e moderna, autore romanzi storici su anni settanta ecc. Volontario carcere s. Vittore...
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