Joe Biden, democratico prammatico, militante di lungo corso nel partito dal 1972, ha vinto le elezioni americane per la presidenza degli Stati Uniti con una montagna di voti mai vista nella storia degli States.
Nel discorso inaugurale il nuovo presidente ha fatto appello all’unità della nazione ,ha messo al primo posto la cura degli americani dal Covid e dall’odio pandemico della destra radicale trumpiana.
Niente di particolare, atto dovuto, Dio benedica l’America….
La reazione di Donald Trump che non riconosce la vittoria dell’avversario accusando Biden di brogli e che si ripromettere di dare battaglia legale in ogni stato e in ogni sede, drammatizzando la polarizzazione fra repubblicani e democratici, è la reazione di un fascista di nome e di fatto: manco Hitler non riconobbe la vittoria di Hindenburg nella Repubblica di Weimar.
Meno male che Biden, che comunque resta un democratico ex vicepresidente di Obama, ha scommesso su Kamala Harris, padre giamaicano e madre indiana, prima donna eletta vicepresidente della storia americana.
Harris ha portato milioni di elettrici afroamericane al voto, senza dimenticare che un ceto medio proletarizzato bianco questa volta ha scelto di iscriversi nelle liste elettorali anche attratti dalla carica prorompente di una donna pronta a dare battaglia sui diritti civili.
Ma i 70 milioni di voti presi da Trump fanno riflettere.
Nonostante il negazionismo del Covid,( vera tragedia americana), il ricorso a milizie armate suprematiste a controllare i seggi per evitare brogli ( cose appunto da colpo di stato), il razzismo, nella difesa “senza se e senza ma” delle violenze della polizia contro gli afroamericani in vari Stati, il miliardario affarista – immobiliarista e paranoico anticomunista è senz’altro il duce dell’Internazionale nera.
Ha preso il 48% dei voti in Usa, ma ha alle spalle un esercito planetario che è in cerca dell’uomo forte nel significato che le conferisce l’ estrema destra.
In Italia Salvini parla di zone rosse contro governatori di centrodestra come Trump parla di brogli.
Basta questo per capire con chi abbiamo a che fare: una marionetta che gioca a fare il Trump della Padania.
Insomma la sconfitta di Trump è un ottimo risultato, ma la reazione e il fascismo non sono mai stati così forti dal dopoguerra ad oggi.
Chi lo nega non vuole rendersi conto di quanto l’antifascismo e la democrazia siano valori assoluti.

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