Come conciliare sanità, ritorno a scuola e ripresa del lavoro in tempo di covid fase due, tre, quattro ecc?

Che la confusione sia massima non c’è da meravigliarsi, era non solo prevedibile, ma con tutto quello che è arrivato e sta arrivando addosso al Belpaese, forse l’estate è andata meglio del previsto da ogni punto di vista: il rapporto turismo – contagi è meglio di Francia, Germania, Spagna…in fondo, si dice,non abbiamo fatto male,

Il problema della ripresa delle lezioni, nonostante le magagne non risolte dal ministro Azzolina, è tema in tutta Europa, paese ricchi e paesi poveri se non mandano i figli a scuola possono pure cancellare ogni aspirazione al progresso.

Ma se vai a scuola e ti infetti chi lo dice alla mamma?

Così, dopo aver chiuso le discoteche dei premi Nobel della Medicina, Briatore.& Santanchè, togliendo lavoro agli addetti del settore, non puoi chiudere le scuole togliendo il diritto all’istruzione ai giovani.

Nei paesi del socialismo reale, tetri, grigi, dittatoriali,invivibili l’istruzione era garantita anche nella Leningrado assediata dai nazisti, e a Cuba, come tutti sanno, il servizio sanitario nazionale ha curato il miliardario Maradona come curava i propri cittadini poveri.

Si vuol dire che i bisogni essenziali per cui nella storia si è versato sangue e violenza a piene mani ritornano ad essere il termometro di una vita possibile.

E’ la struttura capitalista nel suo insieme che non accetta questa triade virtuosa dello stare al mondo, investite in un grande green new deal sarebbe quindi la soluzione più vicina ad una società  più onesta, discreta, quasi socialista.

Ma per ora guardare troppo lontano significa perdere di vista il problema principale: come votare al referendum sulla riduzione dei parlamentari?

Buon rientro.