Giustamente 30 anni fa domani, la passione individuale e insopprimibile verso la libertà trovò il suo radicale progetto collettivo nella caduta del Muro di Berlino: fine della seconda guerra mondiale, fine della guerra fredda, fine di un socialismo reale fatto di uguaglianza in povertà, ma anche di nomenclature corrotte e repressive.
Fu buttato via il passato nel segno di un cambiamento del corso della storia di cui non si può avere alcuna nostalgia: pensare alla Stasi, pensare alle” vite degli altri” tenute sotto osservazione come nei totalitarismi più criminali, fa solo rabbrividire.
La sinistra rivoluzionaria italiana ed europea aveva sempre criticato il Muro, il sovietismo alla Breznev, i residui del tardo stalinismo: erano i revisionisti a cui si contrapponeva il pensiero del presidente Mao o l’icona di Che Guevara per milioni di giovani in tutto il mondo.
Polonia, Ungheria, Germania, Romania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Albania il vento arrivò a Piazza Tienanmen: lì ci fu il massacro contro gli studenti che inneggiavano a Gorbaciov, ad un socialdemocrazia onesta.
La gioia di quei giorni, unita alla tragedia per chi per il socialismo era morto tra gli anni trenta e quaranta, per chi poi negli anni sessanta e settanta si era opposto ad un imperialismo americano che aveva portato morte e distruzione in Vietnam, Cambogia, Laos, America Latina, per chi nei paesi d’Oltre Cortina aveva creduto all’internazionale del socialismo sovietico, era autentica da parte di tutta la sinistra.
Ma rimaneva un dubbio.
La libertà diventò solo libertà di consumare, lo stato sociale e il welfare furono considerati arnesi del vecchio mondo, il socialismo solo una tremenda dittatura al pari del nazi – fascismo.
L’anticomunismo di Berlusconi del ’94 non era altro che l’inizio della paccottiglia reazionaria che oggi scuote l’Italia, Salvini il Muro dentro la testa dei meno avvertiti.
Non solo sono stati costruiti Muri contro emigrati,proletari diseredati dal capitalismo e dalla finanza, uomini e donne che non siano di razza bianca, ma è stato pure riesumato il fascino criminale di quelle scimmie del Terzo Reich che oggi celebrano la caduta del socialismo reale come passaporto per il nazi – fascismo.
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