Popolo italiano – umbro corri alle urne e caccia il governo delle sinistre, delle manette e delle tasse, tuona il nazionalismo salviniano, insieme ai patrioti della Meloni e ai liberali un tanto al chilo di FI.
Dall’altra parte proprio oggi a Narni è stato presentato il Patto Civico della coalizione giallo rossa di governo, (Zingaretti, Di Maio e Speranza,con la presenza di Conte), : idea sorprendente quella di dichiarare che non è un test nazionale, per poi mobilitare la compagine governativa in pompa magna.
I sondaggi, sempre da prendere con le molle, ( battuta rituale), dicono che per Salvini & nazionalisti faccisti, ( che ci mettono la faccia e non solo), la vittoria è quasi sicura, è da tempo che in Umbria tira brutta aria per il centrosinistra.
L’elezione regionale umbra, infatti, avrebbe dovuto essere indetta nel 2020.
Viene anticipata a domenica 27 ottobre a seguito delle dimissioni dell’attuale Presidente Catiuscia Marini dopo l’inchiesta della Procura di Perugia sul sistema sanitario nell’aprile di quest’anno.
La Marini ,che fu parlamentare europeo in quota centro sinistra e fu nominata da Bersani nella segreteria nazionale del partito, incappando nelle scandalo della Sanità ( fu indagata per una Concorsopoli che portò anche agli arresti domiciliari esponenti del Pd), ha senz’altro avvantaggiato ulteriormente la destra.
I 700 mila elettori della regione Umbra, anch’essa ex roccaforte rossa, saranno così chiamati a eleggere il governatore e dovranno scegliere fra quello giallorosso, Vincenzo Biancone, imprenditore alberghiero presentato dai 5 stelle, e Donatella Tesei , senatrice a Palazzo Madama nel gruppo Salvini.
L’ultimo sondaggio Swg di ottobre vede la Tesei oscillare fra il 48,5% e il 54%, la coalizione di centrosinistra si fermerebbe fra il 36,5 e il 40,5%, una vittoria netta quindi per le truppe della coalizione di estrema destra.
Non sarebbe nulla di catastrofico in tempo di” pace”, ma in tempo di grande turbolenza politica come quella che attraversa l’Italia dal 2011, ogni elezione è politica a livello nazionale al di là del numero dei partecipanti.
Se il centrodestra storico in fase di estinzione vincesse darebbe ragione a Mister B: uniti si vince anche se il centro è di fatto scomparso.
Il centrosinistra ulivista, anch’esso moribondo, perdendo metterebbe in discussione la tenuta della compagine di governo, questo lo sanno anche i bambini.
Da lunedì, in caso di vittoria, il grido “elezioni elezioni” sarebbe un buon modo per Salvini di evitare ulteriori complicazioni sul Russiagate.
Invece se la coalizione giallo rossa non franasse del tutto ci sarebbe la speranza di arrivare il prossimo anno alle elezioni in Emilia – Romagna,( 26 gennaio 2020 ), non con l’acqua alla gola dell’ultima chance per salvare il governo del Patto Civico.
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