La notizia avrà la sua statura ontologica nelle marasma dei dati e delle statistiche, sopratutto quando non arriverà una nave di migranti nei porti chiusi della madre patria.
Salvini, ministro di tutto, quello che parlava di invasione bibliche, di emergenza migranti, di situazione emergenziale per gli sbarchi, quello che sosteneva che l’Italia non poteva sopportare più la “transumanza” dal volto umano del popolo africano in Europa, ora sostiene che i clandestini sono solo 90.000
Non lo dichiara perchè non sa contare, ma solo perchè Di Maio gli ha fatto notare che i rimpatri promessi nel programma di governo sono poca cosa.
La mistificazione continua, il palleggiamento continuo delle cifre sulla pelle dei poveracci non interessa ai maestri del pensiero della reazione del cambiamento: interessa solo una campagna elettorale che dura dal 4 marzo marzo dell’anno scorso.
Le cose si ripetono, le parole pure, ma la pacchia dell’inoculare nell’anima la paura dei clandestini, addossando loro anche problemi di bilancio e tenuta dei conti del welfare è finita in vacca.
E la legittima difesa dei pistoleri soprattutto contro i migranti fuorilegge si dimostra propaganda goebbelsiana.
Perchè allora il governo ha ancora così tanto consenso nel bollare il negro “bau bau” come fonte della banalità del mare?
Perchè va bene così, perchè se uno va in pensione a quota cento e prende un reddito di cittadinanza per campare, che i clandestini siano 90.000 oppure 600.000 non è un problema.
Se è vero che in Italia ci sono 90.000 irregolari su 60 milioni di abitanti, allora il Bel paese dovrebbe integrare tutti quelli che chiedono asilo per guerre e fame, se sono 600 mila il ministro degli interni dovrebbe provvedere come promesso.
Invece non si fa nè l’una, n’è l’altra cosa e le balle cadono nelle fogne dell’odio quotidiano.
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