L’11 gennaio del 1999 ci lasciava Fabrizio De Andrè, poeta e cantore della disperazione esistenziale per il dolore del vivere degli ultimi.

Era un uomo contro.

Oggi l’Italia incattivita e psicopatica che fa appello alle leggi dello stato in modo meccanico, superficiale e violento lo tratterebbe come un buonista patetico.

Alcune sere fa, ad esempio, Massimo Cacciari,ospite di Lilli Gruber, riferendosi al ministro della pubblica amministrazione Giulia Bongiorno,   ha gridato  che rispettare la legge dello stato quando questa viola i diritti umani è un vergogna.

Rincarando la dose ha aggiunto che una legge dello stato come quella che imponeva di mettere gli ebrei in campo di concentramento è giusto non rispettarla.

Poi ha concluso sostenendo che se lui fosse stato ancora sindaco avrebbe applicato la legge sul decreto sicurezza, ma nel contempo avrebbe fatto ricorso alla Consulta.

De Andrè, ne siamo sicuri,sarebbe stato coi migranti, con i disperati della terra, con le donne violentate  legalmente dalla prostituzione mafiosa, con chi si arrabatta per sopravvivere con la pelle nera, nel Paradiso degli ariani.

Sul decreto sicurezza, avrebbe parlato di scimmie del Quarto Reich:le leggi in Italia vengono disapplicate dagli stessi legislatori quando fa loro comodo da tempo immemorabile.

Ricordare alla pletora di “destri perbene “che trionfa il poco senso dello stato quando non viene applicato l’articolo della Costituzione che punisce l’apologia al fascismo, che vi sono migliaia di antisemiti in curva che inneggiano alla Shoa, che i grandi evasori fiscali sono inattaccabili , che la mafia sopravvive grazie ai codicilli e non ai codici,ecc ,non è difficile, è inutile.

E’ inutile perchè  la legge, per il miscuglio del perbenismo, non sta nella forza del diritto, ma nel diritto della forza.

Insomma la legge, piacerà poco all’universo degli anticomunisti,protegge la classe al potere, anche se questa classe è quel pasticcio interclassista generato dalla modernità.

Era questo uno dei temi di De Andrè, che inneggiava all’anarchia di chi vuol essere libero dagli stati padroni e oppressori.

 Nel caso del decreto sicurezza, poi, i diritti dell’uomo e del cittadino obbligano  eticamente  sindaci e amministratori a non applicare una norma che butta nell’illegalità anche chi non vive nell’illegalità.

Lo abbiamo detto tante volte, la lega e i fascisti nuovi fanno dell’odio verso la diversità la rassicurante ninna – nanna ad una società egoista,male – educata dalla psicologia violenta.

Sono la negazione del pensiero  di Fabrizio De Andrè e nostro.

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