Chi continua a far finta di niente davanti a quello che sta succedendo nel nostro paese non dico che sia in malafede. Si avventura però nella buona fede dei nazionalsocialisti.
Di Maio che ha insultato il governo Renzi perchè aiutava i poteri forti, ( le banche), impoverendo il ceto medio, con l’operazione Carige mostra tutta la sua viscida e schizofrenica personalità ( era giusto salvare i risparmiatori prima lo è anche adesso). Mentre Salvini ormai si è dichiarato per quello che è.
Così come molti nazisti erano stati iscritti al partito comunista negli anni trenta in Germania, ora i leghisti duri e pavidi svelano il vero volto del loro impegno sociale come nuove camicie brune.
Che è quello, tra l’altro, di flirtare con le curve, il partito armato del neo fascismo a cui il nostro Duce felpato indirettamente ha regalato il suo appoggio sulla questione della violenza negli stadi. Atteggiamento accomodante,comprensivo: sa che lì, in curva, ci sono migliaia di voti per la Lega e per l’estrema destra.
Così come ha commentato l’aggressione di due giornalisti dell’Espresso alla commemorazione al Verano per i fatti di Acca Larentia nel 1978 ( ognuno seppellisca i propri morti),con le rituali frasi fatte: “i violenti vadano in galera.”
Gli unici che pagano la manovra del cambiamento sulla propria pelle devono però essere i migranti, soprattutto di colore, a cui non viene concesso nemmeno il beneficio del dubbio.
Non basta sfuggire a guerre, torture, crisi economiche, carestie per essere considerati degni di aiuto,bisogna arrivare vicino all’assideramento, all’annientamento psichico, alla follia per interessare il nazional – salvinismo europeo.
Di Maio e Diba ( l’eroe dei due mondi, dal sole del Guatemala a quello delle nostre montagne), hanno indicato nei gillet gialli i loro gemelli di rivolta contro le istituzioni facendo capire l’eterno gioco del potere: manovrare rancore, rabbia, solitudine, frustrazione sperando di ricavarne qualche spicciolo.
In altre parole la rivolta include anche anarchici e sinistra, ma esulta nel nome di Salvini ( rosso – bruni?).
La campagna elettorale, mai finita del tutto, è di nuovo iniziata, di qualche morto in mare in più o in meno non frega molto.
I penta-leghisti hanno dichiarato guerra civile alla comunità democratica e solidale, occhio che chi semina vento poi raccoglie tempesta.
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