E’ stato fin troppo chiaro il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella agli italiani la sera di Capodanno.

In modo molto semplice e misurato, lo riconoscono tutti, anche i grillini, ha sottolineato che la sicurezza non è solo quella della chiusura dei porti, della caccia al nullafacente di colore, della qualunquistica visione “del noi e loro”, ma si basa sul lavoro, sulla crescita, sulla sicurezza dei servizi, sul senso civico.

Parole che gli italiani condividono fino a quando non viene intaccato il sacro portafoglio.

Il materialismo storico del primato dei bisogni sulla povertà dei desideri non ha avuto bisogno di Karl Marx, è bastato un cattolico mite per dire cose risapute, che è difficile mettere però in pratica.

Qui sta la bacchettata ai governi, non solo a questo, che comunque si è inventato la Costituzione pro domo sua nella votazione della legge di bilancio.

L’odio di Salvini,il narcisismo beota di Di Maio, il rivoluzionarismo parolaio  di Di Battista, il ponziopilatismo di Conte di fronte alla controrivoluzione plebea è la più spregevole delle menzogne e delle ipocrisie della storia repubblicana.

Voglio vedere, quando sarà messa in votazione la legge sulla legittima difesa ( costituzione di un partito armato contro la microcriminalità), le lacrime di coccodrillo di Fico e Diba.

Il presidente, grazie a Dio, è capo delle forze armate: furono i carabinieri ,infatti ,ad arrestare Benito Mussolini.

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