Le notizie che giungono dalla Libia non sono di certo confortanti.

Anzi ci dicono che la guerra fra le fazioni che si contendono la ricca Tripolitania contro il governo legittimo di Fayez Serraj pretendono milioni di dollari dal governo per il funzionamento dello stato

Dietro l’ennesima guerra per bande del dopo Gheddafi l’ombra dell’America e dell’Occcidente  e il solito gioco delle parti: dietro il governo di Tripoli americani ed europei, dietro le milizie ci sarebbero i russi.

Chi ci capisce è un fine politologo ed esperto internazionale.

La nostra vulgata è più semplice. Chi vuole rimandare in Libia i migranti che puntualmente vengono torturati e seviziati è un macellaio dalla tripla morale: interessi petroliferi si coniugano ad aree d’influenza tardo coloniali, mentre togliersi dalle balle i famigerati barbari dell’Africa sub – sahariana è il compito etico dell’europa cristiana e civile.

Salvini e compagnia bella però hanno altro da pensare. Nell’immediato si attende la bomba dello spread che sarà anche strumentale e speculativa, ma che oggettivamente non può essere ignorata da chi vuole mettere in moto l’economia con flat tax, reddito di cittadinanza, rilancio dell’Ilva,contenimento dell’Iva,  nazionalizzazione della concessione autostrade.

Tutte cose da affrontare finora coperte dalla bufala che la Libia e le sue motovedette erano i veri taxi del mare, mentre le ong erano gli uber del Mediterraneo.

Quando lo  spread salirà la questione umanitaria avrà visibilità minore dell’inizio della Champions, gli italiani dovranno mettere mano al portafoglio stando attenti che qualche negro non rubi i risparmi. Non stupri le proprie donne.Non sporchi le proprie strade.

La mafia ringrazia,Minnniti e Salvini si contenderanno il merito che i lager della Libia non c’entrano nulla con lo spread.I tedeschi saranno furibondi, la troika minaccerà sfaceli.

E la sinistra? Discute sul congresso.

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