Giù la maschera ragazzi.

Il Di Maio pensiero, che non esiste perchè di suo ha solo la cravatta, ha esternato le priorità da affrontare come Ministro del lavoro.

Oscurato dal Salvini pensiero, che non esiste, perchè di suo ha solo il rancore verso gli africani e gli stranieri, GIGGGINO ha estrapolato la sua visione del mondo attraverso un appello alla pace sociale, sindacale, degna di una corporazione del ventennio.

La democrazia nei rapporti di lavoro non avviene attraverso le normali vertenze o lotte fra padroni e proletari, ma attraverso l’elargizione di sussidi, di mance, di interventi che mettano insieme interessi degli sfruttati con quegli degli sfruttatori.

E’ vero, e dobbiamo dirlo,  questa divisione in tanti casi oggi è venuta meno: un piccolo imprenditore ha difficoltà a pagare gli operai e molte volte si ritrova con le pezze al sedere  per la concorrenza delle multinazionali.

Ma il Di Maio – pensiero, non lascia spazio a nessuna speranza per l’emancipazione dei penultimi e degli ultimi.

E’ stato il liberale Della Loggia a suggerire al ministro di chiudere subito i lager del Mezzogiorno che vedono migliaia di extracomunitari africani sfruttati come fossero schiavi da padroni italiani collusi dalla mafia.

Per ora nulla. Per ora solo enunciazioni di reddito, di contratto per tiders: tutte cose giuste, ma siccome prive di copertura solo delle grandi promesse.

Per questo i penta- fascio-leghisti fanno i duri con l’Europa sull’immigrazione; sperano di rompere su un’emergenza enfatizzata, per avere poi mano libera sulla spesa in deficit.

In questo senso il capitalismo nazionalista vuole contrastare il capitalismo liberal della globalizzazione.

Gli uomini e le donne e anche i bambini che si trovino su un barcone, che si trovino in un ufficio o nella retrobottega di un ristorante a lavare piatti, sono solo merce per fare altri soldi.

L’importante è che tutto avvenga nell’ambito  della civiltà dello sfruttamento, considerata la vera natura dell’homo homini lupus.

I grandi sindacati dove sono?