La XVII legislatura apertasi il 15 marzo 2013 è formalmente finita.

Il capo dello stato Sergio Mattarella ha sciolto le camere ieri, nonostante l’appello tardivo e di facciata, di rinviare la fine della legislatura per approvare lo Ius soli

Fine delle trasmissioni con la classe politica che ha compiuto un miracolo: il massimo della disaffezione dei cittadini al voto e alla politica, la restaurazione della cultura fascista,la crisi della sinistra, quasi sparita.

La crisi economica è finita  nelle statistiche, ( non siamo più in recessione), ma sembra che gli italiani non se ne siano accorti.

E’ stato il quinquennio dove il Letta – Renzi – Gentiloni ha portato a casa i diritti civili sulle coppie di fatto e il fine vita, ha elargito 80 euro ai redditi minori, ha fatto qualcosa,  cioè troppo poco, per arginare le ingiustizie sociali, che anzi sono aumentate.

E’ stato un quinquennio dove 540 parlamentari hanno cambiato casacca, dove vi sono stati 107 voti di fiducia, ( 1 su 3),dove alla fine lo Ius soli è stato accantonato perchè mancava il numero legale, mentre il ricco dentista Calderoli, gongolava: la razza ariana non sarebbe stata contaminata.

Ora il governo Gentiloni, mai dimesso, traghetterà er popolo bue al voto di marzo.

In sintesi: i partiti  sanno che ci sarà probabilmente il nulla di fatto,( difficile raggiungere il 40% con premio di maggioranza).

I Cinque stelle, probabilmente, vinceranno il proporzionale, il centrodestra l’uninominale e la sinistra   incasserà una sonora sconfitta,

Alla fine Gentiloni, mai dimessosi, sarà ancora il premier  con il quale sarà possibile andare a consultazioni al Quirinale.

E poi magari ad un governo tecnico di grossissima coalizione.

Lo spera Berlusca, lo spera il Pd, lo sperano i Cinque stelle, che con la cultura di governo rischiano di bruciarsi, e lo spera la Lega e la Meloni che possono dichiarare al mondo che loro sono i veri patrioti italiani.

Come lo sono gli austriaci,gli ungheresi, i polacchi, gli slovacchi, e una parte dei tedeschi di destra estrema: una terra, un capo, una razza, un sangue.

Così il balletto prosegue, sperando che Draghi continui a comprare titoli di stato italiani, se no con un’altra impennata dello spread si ritornerebbe all’emergenza che poi fa  contenti  i politici che si sentono tutti salvatori della patria, con il soldi pubblici.

Guai, però a toccargli il portafoglio.

Avremo tempo di parlarne a noia e a iosa: il qualunquismo dilagante contro il Palazzo è realtà oggettiva, l’astensionismo potrebbe battere tutti i record.

La nuova sinistra di Liberi e Uguali pare senza idee,  dire che il Pd ormai è di centro, non è una novità assoluta.

Quando c’erano loro nel partito non è che la barra fosse a sinistra.

L’inverno dello scontento porterà alla primavera del voto.

Non un gran programma, ma senza voto dicunt non ci sia democrazia.