Dopo due giorni di suggestione natalizia la prassi della solidarietà una tantum, della classe politica autoreferenziale, che ha negato lo Ius soli, e insieme ha affossato il taglio dei vitalizzi, ci ha ricordato che, con la prossima campagna elettorale,la solidarietà con gli ultimi sarà al primo posto di tutti i programmi.
Di tutti i partiti politici.
Nessuno escluso.
La speranza sarà anche l’ultima a morire, l’economia sarà pure in ripresa, stiamo uscendo dalla crisi, ma stiamo entrando nell’età dell’odio strisciante, del rancore, della frustrazione, del piagnisteo impolitico, della malinconia del” come eravamo”.
Chi non vuole vomitare il panettone o il torrone eviti di guardare Salvini e Meloni che difendono le nostre tradizioni del Bambino Gesù.
Così come patetico e arrogante è l’esercito del politicamente corretto che contesta il Presepe perchè offenderebbe le altre religioni.
In questo gran bazar dell’ipocrisia e della viltà il salvataggio in mare di 203 migranti passa in seconda pagina.
Anche la generosità deve essere postata, elargita nella convinzione che tanto per gli ultimi c’è solo la solidarietà” animalista” ed ecologica, cioè riconoscere un essere vivente come se un uomo fosse un animale o una pianta.
Un atto di contrizione per far riposare la coscienza al poderoso banchetto delle feste.
Insomma liberi e uguali sta sulla Carta costituzionale, di cui oggi ricorre il settantesimo anniversario, nel fattuale e nell’effimero, quello che si chiama realtà, quello che siamo siamo: pieni di paura, e bulimici di menzogne rassicuranti. ( non solo in Italia, ovvio).
Il terzo millennio è ovviamente il secolo della più grande rivoluzione industriale della storia del genere umano.
Se già prima l’apparenza non era la realtà, oggi l’unica realtà è l’apparenza virtuale.
E ipocrisia e menzogna hanno fatto sì che il rendersi utili agli altri sia diventato non farsi i fatti propri.
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