Oggi nel giorno del Black Friday, D- day del consumismo globale born in Usa, scioperano i lavoratori di Amazon.

Lo possono fare perchè sono assunti a tempo indeterminato

Il   tema delle pensioni, che vede di fronte la Cgil e il governo per l’allungamento dell’eta’ pensionabile a 67 anni nel 2019, si intreccia così con il vero problema del rapporto fra salariati e imprenditori (  nuovi operai e  padroni di sempre, privati e non).

In Italia si andava in pensione con vent’anni di contributi, ma si lavorava e si lavora con stipendi che in altre parti d’Europa ( Portogallo, Grecia esclusi), sono considerati ridicoli.

Una volta,  come già scritto a iosa,  regnava il socialismo reale all’italiana targato PCI – DC. Era un pasticcio socialdemocratico – clientelare, ma funzionava in senso anti -liberista.

Si andava in pensione a 45 anni, lasciando un posto statale ad un disperato che guadagnava  poco,ma  in compenso aveva un posto sicuro.Il costo dello scambio generazionale era quello di un lavoratore europeo, per la stessa mansione.

Nel frattempo mangiavano in due, soprattutto al Sud , abbandonato a mafia e clientelismo.

A 45 anni, dopo la baby pensione, chi poteva  trovava un lavoro al nero,pure al Nord.

Così quando si andava a votare i lavoratori potevano votare PCI per l’emancipazione statuale della classe operaia, i padroni e i padroncini Dc, senza paura di farsi  troppo male in tempi di guerra fredda e grande conflittualità sociale.

Con il terzo millennio il socialismo reale” alla salsa col pomodoro “,è andato a farsi benedire.

La modernizzazione dell’apparato industriale ( intelligenze artificiali e/o computer) e la crisi hanno disintegrato centinaia di migliaia di posti di lavoro e impoverito milioni di lavoratori.

I disoccupati, come il marxismo scolastico insegna, tengono bassi i salari,  la lotta non paga più, quello che si può fare è lo straordinario, anche pagato poco.

Chi non fa straordinari, ed è un nuovo assunto con  il Jobs act, rischia di essere lasciato a casa, comunque. ( senza articolo 18).

Tentare uno sciopero a 700 euro al mese, quando va bene, è da kamikaze.

Non  si può fare, i diritti sono stati annullati dall’accoppiata Riforma Fornero – Jobs act.

Entrambe le leggi  furono votate dalla sinistra, pure quella che si dice di sinistra al cubo.

La ricchezza in questo modo è gettata in pasto alla muta dei disperati:  poveri, meno poveri, più poveri, poveracci ( immigrati).

Ha ragione Landini: oggi anche chi lavora può cadere in povertà.

Cosa c’entrano le pensioni?

La risposta è  semplice:lavori di più, con il contributivo avrai meno salario, se hai 50 anni sei fregato.

In più, diventi ancora più povero, la prole, se c’è, non trova un impiego per via dell’aumento dell’età pensionabile.

Se sei una donna peggio per te.

A detta di più statistiche, le donne italiane sono quelle che dedicano più tempo, oltre al loro lavoro,alla famiglia, ai genitori, ai portatori di handicap, alle cure in generale in tutta l’Unione europea.

Conclusione.

La lotta sull’età pensionabile è il canto del cigno di un sindacato che per vent’anni ha sottovalutato precarietà,contratti atipici, caporalato, etc. e ha ignorato , con complicità, che il lavoro precario diventava schiavo di fatto del profitto più brutale.

 

Il sindacato, nella sua casta,ha fatto, tra l’altro, da ascensore sociale ai vari politici di sinistra diventati onorevoli ( ma c’è anche la Polverini che è di destra), come i Damiano, i Cofferati, gli Epifani, tutta gente de sinistra oltre la sinistra.

Ora, ma non lo scrivo certo in solitudine,e’tardi,anche se è meglio tardi che mai.

C’è solo un dettaglio: la legge sulle pensioni fu votata da Bersani segretario PD e altri per via del pericolo default. Il jobs act, pure.

Oggi, appena tocchi le pensioni, Bruxelles si inquieta, a maggio il nuovo governo dovrà fare una manovra correttiva. E si ricomincerà da capo.