..Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, ora agli arresti domiciliari e la sua compagnia cantante, saranno pure innocenti fino al terzo grado di giudizio, ma lo stile di lavoro del sistema dell’ex brillante giornalista Mediaset ricorda Mani pulite, corruzione,favoritismi, intrallazzi, ombre amministrative che diventano tenebre sulla res – publica.
La procura sta tuttora indagando su affari e appalti collegati al salone Nautico.
In casa dell’imprenditore Aldo Spinelli,leggendario presidente che portò il Genoa nel 1985 alla finale di Coppa Uefa,sono stati trovati e sequestrati dalle Fiamme gialle contanti per 220.000 euro, sono coinvolte nell’inchiesta della procura,durata quattro anni, trentacinque indagati.
Toti, detto Giovanni, come Meloni detta Giorgia, si dice tranquillo, e questo è un bene per tutti; per i cittadini della Liguria, di Genova, La Spezia,per la democrazia,per l’Italia intera, nonchè per l’Europa e per il mondo visto che siamo un paese del G7…
Ma non si può dire che sia una notizia bomba, soprattutto quando scavando si scoprono infiltrazioni mafiose per racimolare voti ,complicità nell’aggiudicarsi favori e lussi per avallare la logistica del porto di Genova.
Emanuele Signorini, autorità portuale che favorisce Spinelli nell’aggiudicarsi il terminal portuale Rinfuse,passa una notte da sogno all’Hotel de Paris Di Montecarlo per le sue benemerenze verso l’ intrallazzo, compiacente Toti, detto Giovanni.
Naturalmente i giustizialisti di Forza Italia e Lega contro Emiliano e De Caro a Bari, oggi sono garantisti con Toti, il ministro della Giustizia Nordio, quando parla di giustizia a orologeria, dimentica che il ministro della giustizia è lui: Fratelli d’ Italia aspetta il rinvio a giudizio ufficiale,il centro destra è agitato per le elezioni di giugno.
PD e Sinistra italiana e MCS chiedono, invece,le immediate dimissioni da presidente di Toti e nuove elezioni regionali.
Il triangolo delle Bermude Totti – Spinelli- Signorini sembra ne abbia fatte di tutti i colori, i governi passano,ma corruzione e malaffare restano, come ennesima autobiografia della nazione nel quadro desolante di una classe dirigente meschina e ipocrita.
La mafia regna sovrana nella collusione con poteri pubblici e con pezzi di Italia destrorsa e fastistoide,anche se è sbagliato generalizzare perché vi sono amministratori probi e onesti a sinistra,ma anche a destra e viceversa.
E poi parlano di disaffezione dei cittadini verso la politica e di antipolitica nell’ Italia finalmente libera dalle sinistre.