Come previsto Fontana ha prevalso su Majorino, con il 50 e più per cento,la Moratti si ferma al 10.
Nel Lazio Francesco Rocca di Fratelli d’Italia si impone su D’Amato,centro sinistra,poi c’è Bianchi 5 stelle.
Due a Zero,con il Lazio che passa a destra.
Ma questa volta l’astensione ha davvero bussato alle porte della democrazia.
Con il 41 per cento di votanti nella più grande e produttiva Regione d’Italia non solo la Lombardia si conferma feudo della Destra ,ma diventa roccaforte in Europa della linea conservatrice reazionaria.
Anche nel Lazio sono andati a votare 4 elettori su dieci.
Alla fine si dirà che il 50 per cento di Fontana e Rocca equivalgono di fatto ad un 25 per cento fattuale sui votanti.
Per ora inutile fare altri discorsi,anche se il PD con Majorino sembra il più votato fra gli under 35.
Lo avevamo segnalato,era nell’aria,niente di nuovo.
La sinistra è al punto più basso nella storia repubblicana,la Destra al più alto,il resto conta poco.
Manifestazione a Milano per la vittoria della Destra
Se giravi per Milano banchetti nelle piazze quasi inesistenti,comizi e discussioni al bar non pervenuti,anche nei talk show minimo sindacale di dibattito sulle reti locali.
Solo negli ultimi due giorni di campagna elettorale, si è vista la Meloni in campo a Milano,oggi Majorino riceverà il sostegno dei 4 papabili alla segreteria PD a Milano: al palazzo delle Stelline Fontana,Moratti,Majorino presenteranno i programmi (?).
Dopo il 25 settembre, diciamola tutta in termini popolari e populisti, la gente l’è “straca”di sentire candidati che promettono, quello che poi non fanno.
Se non fosse per chi vive le elezioni regionali come facente parte della comunità partitica l’interesse è minimo.
Almeno nella ricchissima Lombardia….
Venendo alle previsioni:in Lombardia dovrebbe vincere Fontana ( centrodestra) su Majorino ( PD e 5 S) e Moratti,che grazie a Calenda può rosicchiare voti a destra e a manca,ma nulla più.
Nel Lazio,stando ai sondaggi,ma ne so veramente poco,il centrodestra con Rocca dovrebbe prevalere su D’Amato del centrosinistra,mentre l’outsider dei cinque stelle Bianchi è stimata al terzo posto.
( sempre che Calenda non assalti il Campidoglio…)
Con queste prospettive doxa è evidente che manca un po’ di patos competitivo.
Siamo,infatti, a una diaspora della sinistra vs.un monolite della destra ,come il 25 settembre, più o meno.
Certo che se si vuol dare un segnale vs.l’autonomia differenziata Salvini-Calderoli – Meloni sarebbe questo il momento giusto per andare a votare la sinistra che non c’è,ma che può attestarsi su un centrosinistra che verrà.
Magari votando candidati democratici,antiproibizionisti,garantisti,per il consiglio regionale.
Solo che il PD è ancora sotto choc dopo il 25 settembre: il nuovo segretario non si capisce che cosa rifonderà, se non ci sono manco i fondamenti.
Majorino a Milano ha promesso obiettivi da giustizia sociale contro il capitale,Fontana che in pandemia sembrava una macchietta,promette una sanità a prova di Covid.
Parlare di programmi è superfluo: energia green per tutti,basta con le ideologie che portano a dietrologie,pulire Roma,ripulire Milano,tutto vago,tutto così tanto per partecipare.
Votando a Milano da più di mezzo secolo, non ricordo di aver visto un grigiore politico di questo genere.
Ma Milano non è la Lombardia.
La Regione Lombardia e ‘ da 28 anni che è del centrodestra…
Circondati dagli anarchici,da un PD colluso con la mafia,dai barconi che continuano a sbarcare disperati,dai benzinai truffaldini, i governanti più a destra della storia repubblicana hanno bisogno di emergenze continue.
Perché ancora una volta siamo di fronte ad una distanza abissale fra l’Alto,la classe dirigente e il Basso,i comuni mortali fuori da ogni raccomandazione di classe ed elitaria.
Il governo in carica, che ha promesso una rivoluzione nazionale, vegeta su promesse reiterate da mezzo secolo dal punto di vista sociale, poggiando su una tregua civile fatta di senso comune qualunquista e corporativo.
È una estrema destra vera,che considera la povertà una colpa,che mantiene la Costituzione sul filo del rasoio della convenienza: mancando l’ opposizione può fare quello che vuole.
Perché questa volta, che siamo nel pieno di un inverno senza pandemia,senza mascherine,senza divieti, e che finalmente ci troviamo con un “governo eletto dal popolo”, le emergenze che fanno notizia sembrano tutte tempeste in un bicchiere d’acqua.
Come quella dell’anarchico Cospito,quella delle intercettazioni,quella dell’autonomia differenziata etc
Non che non sia di fondamentale importanza l’applicazione della Costituzione dietro le sbarre,ad esempio
E’ che non esiste emergenza anarchica,esiste già un’autonomia differenziata regionale,le intercettazioni contro la criminalità organizzata non sono quelle della Stasi etc.
Il Rdc per 800 mila cittadini da luglio sarà un ricordo,o diventerà un’emergenza per il governo assediato da fannulloni senza arte né parte?
Per le mafie un esercito è pronto alla chiamata,che problema è…
Così il disprezzo per la politica porta alla rassegnazione consistenti strati di popolazione che iniziano a dire: “ma qui, non cambia mai niente”,oppure potrebbe andare peggio.
Invece devi constatare che la vita continua,che il governo è in ” fibrillazione ” per cause endogene,che le piazze sono spoglie di bandiere antigovernative, se non anarchiche e che, se non fosse per il prezzo della benzina,il dibattito sarebbe a zero.
La guerra c’è,ma è ancora lontana,non si vede,in Iran la gente impiccata perché protestava in fondo era la normale prassi di uno stato canaglia, l’anarchico che fa lo sciopero della fame e è un classico della simbologia dei fuori di testa..
Va tutto bene,dai,il paese è il solito,siamo ultimi per tutte le classifiche su disuguaglianze e diritti civili..non siamo nel regno dei cieli,ma nemmeno all’inferno.
E il tutto non è iniziato con la destra,il fallimento del PD infatti sta nella sua asettica e presuntuosa illusione di essere ancora la parte più intelligente del paese.
E poi ieri sera con Mattarella a Sanremo possiamo dire che in fondo in fondo in Italia non si sta poi tanto male.
A parte la scandalosa performance di Rosa Chemical,stigmatizzata dall’uffizio dell’inquisizione della reazione.
D’altronde, se non hai bisogno e hai i quattrini, il Belpaese è quasi l’ideale.
Gli ardori bellicisti e ‘meglio lasciarli a quelli che guardano ai conflitti in atto come fossero partite di calcio.
Per le persone dotate di un minimo di umanità e di buon senso la guerra è sempre da evitare, è bene ribadirlo.
Quella ennesima sporca guerra in Ucraina, però,non può essere messa da parte tanto facilmente.
Per cui quando la morte ti arriva in casa mentre ceni il disarmo mondiale ti sembrerà la soluzione più auspicabile.
Solo che come si fa?
La frase di rito ai dibattiti in TV e’sempre quella: basta con le armi,basta con la guerra,ci vuole una soluzione diplomatica.
Benissimo.
Facciamo come la Svizzera,allora, che sta fuori da tutte le guerre,ma nel contempo sa pensare a se stessa negoziando armi e quattrini con il resto del mondo.
Cosa costa essere equidistanti facendo i pacifisti con i sogni nel cassetto di un disarmo unilaterale?
Ammettiamo che sia possibile fermare la corsa agli armamenti,magari facendo uno sciopero della fame insieme a Cospito o a qualche detenuto lasciato libero di suicidarsi per disperazione.
È evidente che appare un’iniziativa che non trova molto consenso.
Si dice infatti che i troppo sazi non sanno cosa sia il digiuno.
E quindi gli stati nazionali tutti,parlando di pace,si saziano di sicurezza nazionale cercando di trovare un equilibrio fra spese militari e consenso.
No alla guerra,no alle carneficine,ma sì al conflitto di classe capace di smuovere coscienze e diritti civili.
E tutto un correre a perdifiato verso la carrozza di una regina underdog,che dispensa pillole di buon senso ai sudditi.
In generale i nuovi padroni del vapore si credono tali,pure perché l’andare in soccorso al vincitore non è un peccato mortale da parte di tanti follower nostrani.
Si prenda sempre il caso tragico di Alfredo Cospito,che si batte vs. il 41 bis.
Qualche Colonnello di Fdi, liberale in senso lato,si accorge che c’è un anarchico che fa lo sciopero della fame per scelta politica esistenziale: il 41 bis è uno strumento di detenzione disumano che non consentirà mai il recupero alla democrazia dei condannati, dicono anche giuristi non certo sovversivi.
Contrastare il tirare a campare della classe dirigente,quella per cui l’antagonismo si abbatte e non si cambia, diventa immediatamente emergenza terrorismo.
Così se sei un essere che pensa, il governo dei migliori post repubblichini,ma ancora non pienamente repubblicani,inscena una piazzata sul pericolo anarchico nel paese, che fa pena.
Sembra che le istituzioni siano sotto attacco per uno sciopero della fame contro una norma carceraria quale il 41 bis,che pure Vittorio Feltri contrasta!
Mentre ci si interroga, non a caso, se Messina Denaro abbia avuto quelle coperture fasciste e mafiose che hanno permesso all’eversione strutturale italiota di giganteggiare fra pezzi di stato deviati, l’anarchico Alfredo viene indicato come influencer della mafia al 41 bis perché comunica nell’ora d’aria con tre mafiosi.
L’inquisitore,Donzelli,e il suo sodale Delmastro,sottosegretario alla Giustizia,custodi e maestri di pensiero degli underdog di estrema destra -destra, hanno urinato fuori dal vaso .
Il Donzelli,poi, con il suo intervento in Parlamento,ignorando la normativa vigente che consente ai parlamentari di accertarsi delle condizioni fisiche dei detenuti e ai carcerati con il 41 bis di comunicare fra loro nell’ora d’aria, ha mostrato che non conosce i limiti della propria insipienza.
Inoltre ha divulgato notizie coperte dai servizi segreti ( fornite dal Delmastro),facendo la parte del Grande Inquisitore in Parlamento vs il PD,reo secondo il nostro,di essere colluso con mafiosi e anarchici.
Questi di Fdi fanno gli irreprensibili solo per fare carriera ducesca e perché quello che loro chiamano internazionale anarchica non ha certo la consistenza delle Bierre.
Intanto quel professore nazi che a Milano ha interrotto uno spettacolo teatrale sulla Shoa, negando l’Olocausto,era stranamente amico della Meloni e dell’Ignazio, seconda carica dello stato.
Morale : ora la palla passa a Nordio,ministro di Grazia e Giustizia, che deve decidere fra 41 bis e (tortura psicologica) e carcere duro, ma non del tutto omicida della speranza,come vorrebbe la Costituzione.
Della situazione orrenda delle carceri,dei suicidi dei poveracci in galera,di quelli che hanno fatto lo sciopero della fame e che sono morti come l’ indipendentista sardo se ne parla poco,quasi nulla.
La classe lavoratrice e la sua avanguardia, la classe operaia,sono scomparse dal proscenio della rivoluzione,del progressismo o del riformismo,come conseguenza della rivoluzione post industriale informatica.
Almeno in Italia dove una volta,si diceva,c’erano più comunisti che in Russia.
Lo dicono le reazioni materiali alle crisi economiche del capitale: poche lotte,molti straordinari, ma soprattutto molto spirito corporativo.
La rivendicazione corporativa nei fatti si sposa benissimo con il nuovo governo di estrema destra.
Balneari,taxisti,ma non solo,tutti pensano di rappresentare il pilastro della società,soprattutto quando si tratta di mantenere i diritti acquisiti con sacrifici,ore di lotta e soprattutto di lavoro.
Infatti i sindacati fanno molto poco per unificare la classe lavoratrice : ma non possono in effetti fare molto.
Da una parte hanno milioni di iscritti soprattutto fra pensionati e pubblico impiego.
Dall’altra parte, quando servono alla bisogna,non hanno la forza né materiale,ne morale per difendere lavoratori precari disagiati,sottopagati,che solitamente non sono sindacalizzati,per dire che non sono tesserati.
La volontà di resistere va così verso i sindacati di base,oppure si mangia la minestra per non saltare dalla finestra.
Così la nomea di nuovi proletari agli sfruttati non garantisce nessun virtù di cambiamento.
Quindi l’idea sentimentale secondo cui la classe lavoratrice ‘sia un corpo omogeneo depositario di un indefinito anelito riformista,destinato ad essere tradito da sindacati corrotti, è illusorio.
Continuano le dimissioni di massa di lavoratori scontenti di bassi salari, i quali in molti casi abitano lontano da casa,sono scontenti della loro vita,non perché spocchiosi e arroganti,ma perché fanno vite infernali per pochi denari.
Così i veti sindacali ad una politica recessiva governativa, che tira avanti in peggio un capitalismo dal volto grottesco, è un minimo che oggi può diventare un massimo in tempi di magra.
I sindacati in Francia hanno indetto uno sciopero generale contro la politica liberista di Macron.
Ma anche in quel caso l’obiettivo era il mantenimento dei diritti acquisiti rispetto l’età pensionabile; comunque già tanto rispetto alla prudenza del sindacalismo italiano.
Una classe non è eternamente rivoluzionaria se manca di fondamenti teorici,ma soprattutto di lotte sindacali.
O almeno di quel passaggio dall’in sé al per sé, base di ogni solidarietà di classe.
NB (La lotta sul Rdc dirà in proposito tante cose)
Lo sbatte in prima pagina il giornale la Repubblica, tentando di trovare un’emergenza spendibile dopo le proteste antagoniste anarchiche vs. la tortura fisica e psicologica di Alfredo Cospito al 41 bis.
Lo berciano con grande virulenza chi, per storia e tradizione, considera gli anarchici gente da eliminare dalla faccia della terra: i fascisti.. e poi anche qualche stalinista che ha nostalgia della pace universale dei gulag.
Sembra che il governo di estrema destra sia ovviamente per la linea durissima verso una minoranza considerata sediziosa,al di là di quello che fa.
Come contro i migranti,come contro i balordi che non stanno nella riserva indiana del dio,patria e famiglia,gli anarchici sono un pericolo per la democrazia.
Lo stato non scende a patti con chi minaccia,dice Palazzo Chigi.
A meno che non si tratti di Cosa Nostra,diciamo noi.
E poi,incidenti a Roma,un ferito fra le forze dell’ordine,ambasciate assaltate all’estero,molotov artigianali contro commissariati di polizia,siamo in guerra vs. la sovversione…
Negli scontri fra tifoserie sull’autostrada vi sono stati più reati che in decine di manifestazioni per Alfredo.
Messina Denaro,poi,ha goduto di coperture che Alfredo Cospito si sogna.
Dopo 102 giorni di sciopero della fame il garante dei detenuti ha detto che va curato in una struttura attrezzata.
Il ministro degli Interni Piantedosi dimostra una predisposizione naturale a fare il duro con i capri espiatori della mediocrità piccolo borghese.
È proprio vero che bisogna farsi i fatti propri per vivere in pace: Alfredo lo ignora.