Secondo Platone la sofistica è l’arte della persuasione,mentre la dialettica è pura ragione logica e filosofica.

Un vecchio comunista, che fu confinato a Buchenwald, si pronunciò sull’arte di sopravvivere dallo sterminio, cercando una scappatoia dalla morte sicura con la potenza della parola.

La dialettica guerra e pace, però, in questi mesi, stenta a trovare un superamento della contraddizione fra arte del persuadere e fondamento della ragione.

C’è chi spera in un cessate il fuoco, salvifico di vite umane,anche nel semplice dibattere o discutere.

Guerra e pace come vita e morte sono intimamente connessi: non c’è guerra senza pace,non c’è vita senza morte,non c’è giorno senza notte.

Ci sono personaggi che su questo ci sguazzano con il copia e incolla dell’opinione del momento.

Ma nessuno convince nessuno.

Perché si guarda alla persuasione sofistica e sillogistica, e non al buon ragionare.

Essere convincenti non è una truffa,se si hanno argomenti fondanti.

Ma se si usano sillogismi tipo tutti gli ucraini sono nazisti,Zelensky è ucraino,ergo Zelensky è nazista la conclusione necessaria è logica,ma falsa.

Perché le premesse empiriche sono false.

Vale per tutte le proposizioni che vogliono essere dialettiche,ma che in realtà sono solo sofisticherie logore,diventati luoghi comuni.

Il distinguere fra un triangolo,un rettangolo e un quadrato non mette in discussione l’idea di figura geometrica,ma nel contempo ti dice che A ,B e C sono diversi.

Riconoscere che il diverso esiste come necessaria contraddizione del simile è topica di civiltà.

Se vuoi vivere lavora per la pace, con l’autocoscienza che chi opera per difendersi a volte lo fa anche egli per una pace che non ha.